Perchè le comunità falliscono?

Una delle domande che sento porre molto spesso è: perché Damanhur non è ancora fallita? Come mai dopo 41 anni di esistenza sta ancora crescendo e prosperando? Moltissime comunità vengono create e poi si sciolgono dopo pochi anni: cinque, sette, dieci. Un arco di quindici anni è già considerato notevolmente lungo per mantenersi insieme in un progetto comunitario. Direi che esistono alcuni motivi chiave per cui, come damanhuriani, siamo stati capaci di tenere insieme le cose, crescendo ed evolvendoci.
1. Siamo idealisti. Noi damanhuriani restiamo uniti attraverso gli alti e bassi, le gioie e le seccature del vivere come comunità, perché condividiamo ideali spirituali al cuore di ogni cosa che facciamo.
Vediamo l’umanità come un insieme di esseri interconnessi, con una natura divina da risvegliare ed esprimere pienamente, in armonia con gli ecosistemi visibili ed invisibili nei quali viviamo. Non siamo qui soltanto per credere a questo e meditare su questo, ma per viverlo, dimostrarlo, e anche ispirare gli altri a farlo, in connessione gli uni con gli altri e in relazione con il nostro senso interno della divinità. Così, quando qualcuno mangia i miei mirtilli o dimentica di pulire il bagno, ho una motivazione per spostarmi al di là di tutte queste difficoltà, che per qualche ragione continuano a presentarsi nella vita comunitaria, per riconoscere e tesaurizzare le gioie dell’anima che condividiamo.
2. Siamo idealisti pratici. Abbiamo costruito i Templi dell’Umanità. E molte altre cose: scuole, fattorie di agricoltura biologica,flowers and smiles case, cooperative. Un giornale quotidiano. Un sistema di moneta complementare. Un’università. I damanhuriani portano avanti attività di volontariato e umanitarie. Avere ideali spirituali è una cosa, tradurre quegli ideali in azioni tangibili al servizio degli altri è un’altra. Tradurre la nostra connessione d’anima e il senso del divino in azioni pratiche radica Damanhur in una matrice di solidità materiale. Dà ai valori spirituali un’espressione concreta che resiste alla prova del tempo.
3. Siamo idealisti pratici che cambiano costantemente le cose. Noi giochiamo al Gioco della Vita. Damanhur è stata progettata per trasformarsi ed evolversi e lo ha fatto continuamente sin dalla fondazione della comunità. Da piccolo gruppo di quindici persone è divenuta un network mondiale di oltre mille. Ha attraversato differenti fasi di organizzazione politica, economica e sociale, come fosse una nazione in evoluzione – e in qualche modo lo è -, come il microcosmo di una nuova società.
Harvesting PotatoesNoi siamo intrepidi ‘Viaggiatori’ con lo zaino in spalla, pronti a partire per viaggi e avventure con un attimo di preavviso. Se il mio nucleo-comunità è divenuto troppo familiare e ho bisogno di cambiare ambiente, dal nucleo “Arte e Cultura” nel centro del paese all’agriturismo in campagna, da umile abitatore del Bosco Sacro a residente di una moderna casa ecologica, posso scegliere di spostarmi in uno dei molti e differenti nuclei-comunità, continuando a essere un cittadino di Damanhur.
Una delle passioni di Damanhur è quella di condividere questo spirito di flessibilità, gli strumenti pratici e le prospettive della vita comunitaria con coloro che vogliono costruire e far crescere una propria comunità, con la propria modalità unica, nel proprio luogo. Ho potuto godere delle molte amicizie che sorgono nei corsi su come costruire una comunità a Damanhur, sperimentando la sensazione di essere una mini-comunità durante l’esperienza. Se voleste beneficiare di queste conoscenze e di questa connessione, vi incoraggio a dare un’occhiata al nuovo programma Scuola per Comunità e il programma EDE (Ecovillage Design Education) per il 2017.

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