Forza popolo di artisti!
Anche se a Damanhur manteniamo l’ottimismo come valore spirituale, al punto di averlo inserito anche nella nostra Costituzione, e personalmente faccio sventolare in ogni situazione la bandiera dell’ottimismo, in queste settimane trovo davvero difficile sentire e credere che tutto ciò che accade nel mondo stia andando in una direzione di crescita, verso l’unione e la pace nel pianeta. Guardando la situazione politica nel paese dove sono nata, gli USAsentire la rabbia e la frattura che vivono tanti americani, vedere che il movimento per proteggere la terra sacra e le acque di Standing Rock degli indigeni in North Dakota ha grande sostegno da un lato, ma dall’altro grandi interessi economici che vi si contrappongono, sapere che la vittoria non è ancora sicura, aver visto che un incendio ha preso la vita di parecchi giovani ad un evento al Ghost Ship, uno spazio frequentato da artisti a Oakland, in California, in una zona che frequentavo anch’io quando vivevo lì una vita simile, immersa nella creatività, 10 anni fa… un incendio che non avrebbe ucciso nessuno se solo una percentuale dei soldi che vanno per le guerre e per il petrolio fosse stato destinato agli artisti, agli spazi dedicati alla bellezza e alla libertà che queste persone mantengono con determinazione, nonostante gli affitti che salgono e il continuo rischio di sfratti… Tutto ciò mi fa riflettere, mi fa chiedere se c’è motivo per sentire la speranza per questa nostra umanità, se quello che facciamo in Damanhur possa fare una differenza, o se è tutto vano.
Con questa marasma di pensieri angoscianti nella testa mi ricordo che stasera devo trovare anche l’energia per andare ad un’altra prova, per mettere a punto una concerto di musica e danza dedicata ai Popoli che presenteremo tra poco nei Templi dell’Umanità… e nel superare l’inerzia, nel trovare la forza per stare insieme ai fratelli, nel provare a cantare, danzare, nell’esprimerci, nel ridere e nel valorizzare le culture native della terra, ricercando la bellezza, l’emozione, a continuando a creare arte come facciamo a Damanhur ad più di 40 anni senza fermarci… trovo una risposta.
L’arte è l’antidoto all’ombra che ci circonda, e che a volte ci entra dentro. Grazie all’arte sono ancora viva oggi, qui, a scrivervi questo articolo. L’arte è un atto rivoluzionario importante quanto il firmare una petizione, l’andare ad una protesta pacifica, il votare, il sostenere delle cause popolari e l’organizzare movimenti per il cambiamento sociale e politico.
Se viviamo l’arte in tutto quello che facciamo ogni giorno, con il cuore puro e il pensiero indirizzato, la direzione degli eventi e del pianeta non può che cambiare.
Forza, Popoli di artisti!
Quaglia Cocco
La Befana
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