Dalla Micronesia, composta da tre arcipelaghi di origine vulcanica nell’Oceano Pacifico a nord della Papuasia, viene la forza divina che incontriamo questo mese: Lugeilan. È una divinità maschile, proveniente dal cielo, scesa sulla terra per portare la Conoscenza. In particolare, Lugeilan si concentra su tre insegnamenti: l’agricoltura, il tatuaggio e l’arte dell’acconciatura. Il suo nome è associato alla palma da cocco. Dalla sua unione con una donna mortale – che secondo alcuni miti, e similmente a tante altre tradizioni religiose, è fecondata magicamente – nasce Olofat, dio a sua volta e, come vedremo, figlio piuttosto “impegnativo”, perché è un trickster god, un dio burlone.
Quando i nostri antenati hanno appreso l’arte dell’agricoltura e abbandonato la vita nomade, stabilendosi nelle aree più fertili, dove potevano coltivare i frutti della terra e allevare gli animali, sorsero i primi villaggi, che diverranno città, nelle quali si svilupperanno la scrittura, l’arte, la civiltà. È proprio Lugeilan, nella zona alla quale presiede, a dare l’innesco a questo processo e non è un caso se lui e suo figlio vengono considerati i fondatori della società umana.
Già questo basterebbe a fare di lui una figura fortemente ispirativa, da sognare, alla quale chiedere i segreti per creare civiltà e condividere la conoscenza. Per far questo, Lugeilan crea il tatuaggio e l’arte dell’acconciatura, e dà a essi valore e significato, in quanto simboli della cultura del popolo. Attraverso i tatuaggi, gli esseri umani raccontano storie mitiche, intrecciando eventi collettivi con quelli personali, facendoli diventare una parte del proprio corpo e trasportandoli con sé attraverso il tempo della loro vita. In questo modo, il tatuaggio permette di estendere la propria presenza energetica su piani di esistenza più vasti. Le porte a queste dimensioni possono essere aperte solo da un dio. E per comunicare con lui, servono i capelli, antenne vive da curare e sistemare in fogge diverse per accrescere la loro potenza, stabilirne le funzioni e affermare il proprio status nel popolo. Forse Lugeilan è stato ispiratore anche di Marshall McLuhan, il sociologo canadese che affermava che “Il mezzo è il messaggio”? In fondo, per scherzarci su, notiamo che i due nomi si assomigliano…
C’è un terzo elemento che in Lugeilan fa pensare all’arte del trasformismo, del camuffamento, nel senso nobile e creativo del termine. Lugeilan, che come abbiamo visto è ricco di proprietà e di fascino, è conosciuto soprattutto come padre di Olofat. Quest’ultimo, cercando di salire al cielo, del quale è originario, riesce a inimicarsi tutti i suoi parenti, che lo scacciano, lo combattono e lo uccidono. Lugeilan ne è profondamente dispiaciuto; per quanto consapevole della presunzione del figlio, lo resuscita e obbliga gli altri dei a fargli posto nel cielo. Anche questa è un’interessante analogia con altre religioni a noi familiari: un figlio divino che muore e poi ritorna.
E tu che ci leggi, come consideri i tuoi capelli? Hai dei tatuaggi sul corpo? Quali storie raccontano? E quali storie raccontano i segni sulla tua pelle? I tuoi nei, le cicatrici, le linee d’espressione? Guardati con occhi nuovi, come se leggessi la storia di un eroe attraverso la mappa del tuo corpo.
Stambecco Pesco