Arte Sacra nei Templi dell’Umanità
L’arte sacra nei Templi dell’Umanità ha la funzione di creare un ponte tra il nostro piano materiale e le dimensioni sottili dell’esistente, attraverso un linguaggio che permette di stabilire un contatto con le forze che abitano l’ecosistema spirituale in cui siamo immersi.
L’arte sacra esprime quindi una ricchezza artistica in cui le pitture, i mosaici, le vetrate e le sculture -così come la danza, la musica e il teatro- non sono solo abbellimenti estetici o intrattenimenti, bensì veri e propri codici di comunicazione che pescano nel profondo del nostro cuore, alla ricerca di quei primi, universali segni con i quali l’uomo ha iniziato a rapportarsi all’invisibile.
La Lingua Sacra è alla base di ogni espressione dell’arte sacra in Damanhur, perché esprime concetti archetipici e infonde significati in ogni particolare attraverso la parola, il segno grafico e il gesto di danza. L’intreccio dei segni della Lingua Sacra nei Templi creano mandala, simboli spirituali cari all’arte sacra induista e buddista, che contengono preghiere ed informazioni relative alla sala in cui ci si trova.
I Templi dell’Umanità possono essere letti come un grande libro tridimensionale di conoscenza, accessibile a tutti coloro i quali conoscano i codici di lettura: i segni della Lingua Sacra. L’attivazione energetica della sala è legata all’emozione che l’arte sacra suscita in ogni essere umano.
Anche chi non crede ad una dimensione trascendente della vita è toccato dalla bellezza e dall’energia particolare di molti templi del passato e del presente, perché l’arte è un linguaggio universale che fa vibrare la scintilla divina contenuta in ogni essere umano e ci fa sentire connessi con qualcosa di più grande, con una “immensità” che l’arte sacra richiama. E’ per questo che in latino Templum significa, originariamente, il recinto sacro destinato alla contemplazione del cosmo e al contatto con le sue forze…
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