La -non- via alla perfezione

Il concetto di sostenibilità a Damanhur è esteso a più aspetti del vivere, per cui oltre ad investire nelle energie rinnovabili, nella bioedilizia e nell’agricoltura biologica investiamo soprattutto nell’educazione dei nostri figli, per insegnare loro a rispettare la vita in ogni sua manifestazione attraverso la scuola familiare -che comprende la fascia dei figli da 0 a 14 anni- ed educhiamo noi stessi a fare altrettanto attraverso lo scambio di esperienze con altre comunità e con specialisti che possono insegnarci a migliorare il nostro impatto ambientale.


Le nostre case sono immerse nel verde, in ogni comunità ci sono serre, alberi da frutta, animali allevati il più possibile in libertà, ma nonostante facciamo del nostro meglio il nostro modello e stile di vita sono sicuramente perfettibili, per cui se qualcuno cerca la perfezione non la troverà qui 😉
Quello che potete trovare a Damanhur sono tante persone impegnate a realizzare il sogno di una società migliore -e quindi anche più sostenibile- che fanno il massimo per destare in ciascuno la consapevolezza che siamo profondamente uniti, connessi a ogni elemento vitale che ci circonda, sul piano materiale e spirituale.


Questo è il motivo per cui abbiamo creato il Tempio Bosco Sacro, perché la vita in ogni sua manifestazione è l’espressione della stessa energia divina contenuta in ciascuno di noi, il cui pieno potenziale desideriamo risvegliare, e la natura stessa è considerata un tempio.

Quindi, se ci chiedete se pensiamo che questo mondo si salverà grazie all’insieme delle iniziative politiche ambientaliste o grazie alla magia, la risposta è sicuramente grazie alla magia!
Non ce ne vogliano gli ambientalisti ortodossi se noteranno delle incongruenze con ciò che a loro parere dovrebbe essere un eco villaggio. Damanhur è innanzitutto una Comunità Spirituale (per essere precisi una Federazione di Comunità Spirituali) e per derivazione anche un ecovillaggio.


Secondo voi quali sono le fondamenta per creare una società sostenibile nel tempo? Scriveteci i commenti qua sotto, ci fa piacere leggere i vostri pensieri e poter scambiare con voi!

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Era il 1985 e nacque l’esperimento “Olio Caldo”: per un anno interno, cinque persone vissero in una baita, nutrendosi di quello che riuscivano a produrre da sole, con la possibilità di scambiare al mercato di Damanhur le loro eccedenze con i generi loro mancanti. Anche gli abiti erano tutti di produzione damanhuriana, l’energia elettrica era quella prodotta da una bicicletta collegata a un generatore, gli spostamenti avvenivano a piedi, in bici o grazie a passaggi, quando se ne trovavano.

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