Cosa è Olio Caldo? l’autosufficienza a 360°

Il termine “Olio Caldo” deriva da un episodio narrato nel “Mito delle Maschere di Zaffiro”, un racconto di Falco nel quale a un certo punto i protagonisti riescono a difendersi dal freddo spalmando sulla pelle il magico “Olio caldo”.

Dall’esperimento del 1985/86, “Olio Caldo” per noi è sinonimo di autosufficienza, e quindi dell’autoproduzione, ecologia, risparmio, ricerca: vale per la sfera alimentare come per tutti gli ambiti della vita quotidiana, inclusa la cultura.

Come tutto ebbe inizio?

“Olio Caldo” è stato un esperimento di autosufficienza. Nel 1985, in una baita montana, tutti i damanhuriani sperimentarono a rotazione un periodo in cui ci si cibava solo dei prodotti dell’orto, e si vestivano unicamente abiti e calzature autoprodotte. Anche i mezzi di trasporto si limitavano a due attempate biciclette e a un vecchio carro sgangherato, che veniva trainato a mano. Fu un periodo relativamente breve per ciascuno, ma intensamente vissuto.

Trovarsi a mungere la mucca alle sei del mattino per poter fare colazione; lavare i propri indumenti – realizzati prima al telaio e cuciti a mano da ognuno – con la cenere (così venivano lavati i panni nelle baite montane!); camminare con gli zoccoli fatti a mano per chilometri per andare a raccogliere il giunco, con cui intrecciare i cesti per trasportare le castagne o altri prodotti della terra; sbattere a mano la scrematura del latte nella zangola per ottenere il burro; pedalare a turno per produrre l’energia elettrica necessaria all’unica lampadina in uso nella casa; mangiare come pasto principale le erbe spontanee e i frutti stagionali raccolti dalle piante, e molto altro ancora… è stata una avventura che ha cambiato la prospettiva di tutti coloro che l’hanno vissuta!

Raggiungere l’autosufficienza

Olio Caldo rappresenta oggi lo sviluppo del medesimo concetto originario: realizzare l’autosufficienza, per una qualità della vita allargata agli aspetti sia materiali sia spirituali. Le dimensioni attuali del progetto non sono più quelle della baita di trent’anni fa: nel frattempo sono stati acquistati molti terreni agricoli, ristrutturata una fattoria dove si producono ortaggi e cereali biologici per 600 cittadini, realizzate serre in tutte le comunità e tanto altro, ma a distanza di trent’anni lo spirito pionieristico che ha caratterizzato il primo esperimento è vivo e produce sempre qualche novità.

Alimentazione Biologica

L’agricoltura biologica attualmente copre circa il 50% del fabbisogno alimentare dei 600 cittadini della Federazione. L’obiettivo dei damanhuriani, oltre alla produzione, è ovviamente anche quello della qualità alimentare: mangiare cose sane è importante, ma devono essere anche buone! Ogni forma di agricoltura, di allevamento e trasformazione avviene secondo i criteri biologici, evitando ogni rischio di contaminazione da ogm. Del resto oggi la prima – e forse unica – garanzia sulla genuinità di ciò che si mangia viene data dal fatto di conoscere tutti i processi di lavorazione del cibo di cui ci nutriamo.

Agricoltori e allevatori damanhuriani hanno dato vita ad aziende che si occupano di colture estensive, orticole e dell’allevamento di bovini per conto di tutta la Federazione. La fattoria Porta della Terra, conosciuta anche come Prima stalla, ospita la maggior parte di queste attività. Ci sono inoltre tante iniziative più piccole, legate alle varie comunità: frutteti, orti, vigne, arnie, allevamenti di suini, animali da cortile, colture ittiche e via dicendo. In Toscana, dove vivono molti iniziati Damanhuriani, alcuni dei quali produttori in proprio di vini biologici e biodinamici, è stata anche acquistata un oliveto. Complessivamente, Damanhur produce cereali, ortaggi, frutta, latte, uova, carni diverse, formaggi, olio, prodotti da forno, vino e miele. Tutti buoni e nutrienti!

Per distribuire tali prodotti sia ai damanhuriani sia a tutta la clientela più ampia, dal 1998 è attivo il Tentaty, un centro di distribuzione di prodotti biologici. Il supermercato biologico Tentaty si trova attualmente al centro Damanhur Crea, dove, insieme ai prodotti damanhuriani, se ne trovano anche altri, tutti certificati bio.

Una Banca Semi

Il progetto della Banca Semi ha come obiettivo la salvaguardia della biodiversità vegetale e l’autosufficienza nella produzione delle sementi.
Il termine “biodiversità” è oggi di uso comune, e riguarda sia le specie selvatiche sia quelle coltivate a scopo alimentare, differenziate in numerose varietà nel corso dei secoli dall’azione selettiva dell’uomo e dell’ambiente. L’agricoltura intensiva sfrutta oggi solo una piccola varietà di specie, perché è economicamente più redditizio.

Per l’alimentazione umana ci si avvale di sole 150 specie principali e, tra queste, poche decine forniscono il 90% del cibo prodotto! Entro il 2050 si presume che saranno scomparse circa 40 mila specie rispetto agli albori dell’agricoltura, all’inizio della storia dell’umanità. Un disastro di proporzioni epiche, insomma. Per fortuna, nel mondo operano molti seedsaver, custodi dei semi che altrimenti andrebbero perduti per sempre.
La Banca Semi damanhuriana include la ricerca di varietà agroalimentari locali, la loro coltivazione fino all’autoproduzione delle sementi e la conservazione dei semi.

Attualmente la Banca Semi conta circa trenta varietà di specie orticole diverse, la maggior parte delle quali locali, per un totale di alcune migliaia di semi.
Negli anni, gli agricoltori damanhuriani hanno collaborato con varie associazioni di seedsaver, in particolare con l’Associazione Civiltà Contadina, creando gruppi di lavoro e scambio a livello locale e regionale.

Ingredienti naturali e cibo buono e genuino

I prodotti alimentari damanhuriani sono ottimi, sia per la qualità, sia per il gusto. Questo perché la filosofia Olio Caldo comprende i valori di naturalità e autosufficienza, senza mai dimenticare la qualità. E poi perché i damanhuriani sono amanti del buon cibo, al punto di aver creato ricettari basati sull’incontro tra naturalità e gusto, perché la soddisfazione alimentare è data anche dalla presentazione, dal profumo e dai colori di ogni piatto. Molti prodotti, poi, rappresentano delle vere e proprie eccellenze nella gastronomia locale.

Ad esempio, i formaggi di Scarabeo Rafano, fatti con il latte dei margari della Valle – integrato con altro latte biologico perché non ce n’è mai abbastanza – riprendendo le lavorazioni tradizionali e creando anche nuove forme di impasto. Insieme a Scarabeo opera anche Visone Magnolia, la sua compagna, che produce gelati biologici sani e nutrienti.

Oppure il miele e il propoli, prodotti da Merinos Timo Serpillo e ricavati dalle famiglie di api dislocate in tutte le comunità damanhuriane, dove sono presenti tante e diverse varietà di piante e fiori a cui questi piccoli e industriosi insetti possono attingere.
L’olio spremuto a freddo dell’Oliveta di Rimaggio, realizzato dai damanhuriani che vivono a Firenze, e i vini toscani, biologici e biodinamici, di Fattoria Castellina e di Fratelli Falzari. Sempre parlando di vino, l’Erbaluce Aval, bianco e rosso, prodotto e vinificato a cura dall’omonima comunità di Aval. Il panificio “Pan mi Piace” invece sforna quotidianamente pane caldo ai vari cereali, pasticceria e durante le festività anche squisiti panettoni bio e altre leccornie.

Molte di queste produzioni sono a disposizione al Tentaty, altre sono decisamente di nicchia e non in commercio. Se volete prenotare al ristorante “Il Tarassaco”, presso la nostra fattoria, è possibile gustarle, siamo sicuri che ne apprezzerete il gusto e la sostanza!

Related Articles

Previsione Astrologica per l’anno 2018

L’anno 2018 vede la permanenza dell’espansivo Giove nello Scorpione fino al giorno 8 novembre, in grande armonia con Nettuno, il quale si trova nei Pesci, e con Saturno e Plutone che sono nel Capricorno. Gli aspetti fra questi pianeti lenti beneficia in generale tutti i Segni d’Acqua (Scorpione, Pesci, Cancro) e di Terra (Capricorno, Toro, Vergine)…

Responses

Your email address will not be published. Required fields are marked *