Dalla vita in città al Bosco Sacro- Parte1

Senti mai il bisogno di sfuggire alla vita della città e di immergerti nel contatto con la natura? Muflone Maggiociondolo condivide la sua esperienza: da abitante di città a bio-restauratore nei Boschi Sacri di Damanhur. (Prima parte di due)

Come hai imparato a coltivare e curare le piante? Ho imparato tutto ciò che so riguardo alle piante qui a Damanhur. Prima vivevo una vita di città, a Torino! Qui a Damanhur ho avuto una sorta di apprendistato nella comunità con alcuni degli esperti di piante più bravi, dando una mano a Naiade e Barbagianni nel vivaio. Abbiamo un gruppo di persone che svolgono questo lavoro, che collaborano insieme per pianificare e realizzare progetti legati alle piante, ai boschi, per ripristinare l’equilibrio nella natura. La mia mente e il mio cuore sono aperti al mondo vegetale, perché queste persone mi hanno aiutato a vederne la bellezza e a riconoscerne il valore. È una passione che si trasmette attraverso lo scambio con gli altri. Per me è un sogno per me essere coinvolto in questa funzione; è un movimento di popolo qui in Damanhur, perchè stanno partecipando in tanti.

Come vengono coinvolte le persone del Bosco Sacro?

Esiste la possibilità per tutti coloro che vivono nel Bosco Sacro di procurarsi una pianta e piantarla nel bosco, curando la sua crescita nel corso degli anni. La cura dei boschi è parte della vita quotidiana di ciascuno, qui. Avere un compito specifico aiuta le persone ad avvicinarsi a questo mondo.

Come è stato per te passare da un contesto urbano, così lontano dalla natura, all’essere immerso in questa dimensione?

Non è facile riconoscere le piante se non sei abituato a identificarle. Appena ho iniziato a lavorare a questo progetto, guardando in un campo non vedevo altro che un’indistinguibile massa di verde, tutto mi appariva come generica erba. A poco a poco ho imparato a riconoscere le piante e a vedere la loro diversità. Ciò che inizialmente era invisibile ha cominciato a manifestarsi ai miei occhi, e ora so distinguere ciascuna pianta, so vedere le loro forme specifiche, i loro colori, e conosco le caratteristiche. E’ una cosa che richiede tempo… (Fine prima parte)