Negli ultimi anni, sono sempre di più le iniziative per creare nuove comunità distanti dalla casa madre, che si trova nel Nord dell’Italia, vicino alla città di Torino. Sin da quando i Templi dell’Umanità, da segreto custodito dai damanhuriani, sono stati resi visibili a tutte le persone che desiderano visitarli, molte volte Damanhur è stata vicina a creare comunità lontane, sempre però preferendo dare forza all’insediamento originale in Italia, affinché fossero possibili i progetti – ad esempio proprio i Templi, oppure il Bosco sacro, Damanhur Crea – immaginati in questa area.Oggi invece il desiderio comune è che Damanhur possa espandersi lontano, dando vita a nuove esperienze comunitarie, che sviluppino i fondamenti dell’insegnamento di Falco Tarasacco e l’esperienza dei damanhuriani secondo altre culture e visioni. Una delle prima iniziative che si stanno muovendo è in Europa e riguarda la Spagna.
Un’idea lungamente coltivata
Da diversi anni, con Falco ancora in vita, si ipotizzava una comunità damanhuriana nel Paese iberico e oggi finalmente le cose stanno muovendosi concretamente in quella direzione. Molti spagnoli, nativi o di residenza, hanno infatti preso a viaggiare tra Damanhur e il loro Paese con l’intento dichiarato di realizzare Damanhur-Spagna e oggi anche il territorio pare essere disponibile. Molte persone provenienti dalla Spagna ha infatti partecipato al progetto New Life e l’estate scorsa, nell’ufficio del Dipartimento Esteri damanhuriano, è iniziata la fase che dal sogno iniziale sta andando verso la realizzazione concreta del progetto. Da allora, il gruppo spagnolo, formato da persone che sono già cittadine di Damanhur e fanno la spola fra l’Italia e la Spagna, da altre che si sono avvicinate con il progetto New Life e da altre ancora che si stanno aggiungendo, ha iniziato a vedersi regolarmente e a fare progetti scritti.
Un progetto con due popoli
In una zona molto bella nella natura, che ospita già varie comunità spirituali, fra cui Buddisti e Sufi, situata a un paio di ore a Ovest rispetto a Madrid e a un’ora da Toledo – dove già c’è il centro Damanhur – si trova l’area si trova l’area individuata per il primo insediamento, messa a disposizione da uno dei partecipanti. Con l’avvio del progetto, l’idea è quella di spostare il centro e le attività di guarigione da Toledo a una cittadina vicina. L’idea attuale è quella di creare un progetto con due poli; il primo, un polo urbano con sede a Madrid, dove alcuni andrebbero già a vivere insieme realizzando un nucleo, seguendo in settimana le attività del centro; un secondo polo in campagna, con poche persone fisse ma dove tutti si sposterebbero nel fine settimana per iniziare a creare le strutture per realizzare a mano a mano la comunità, in cui realizzare anche un centro di guarigione, già sognando elementi caratteristici delle comunità damanhuriane come spirale, altari dedicati agli Elementi, un cerchio per la ritualità, circuiti di pietra e via dicendo.
Dal sogno alla pratica
Il gruppo è coeso e entusiasta, consapevole del fatto che ora si tratta ora di passare all’azione.
Recentemente, e in buona parte proprio per rendere possibile la realizzazione di tante Damanhur nel mondo, i damanhuriani hanno identificato i requisiti che caratterizzano una comunità damanhuriana e il gruppo promotore dell’esperienza spagnola sta iniziando ad applicarvisi, per arrivare al più presto al proprio obiettivo. L’esperienza di Damanhur insegna che i sogni, per realizzarsi, hanno bisogno di passare attraverso la prova della pratica; così Jacana Campanula, Beluga Paulonia, Stelu, Jenny, Mayte, Raquel, Yina, Mila, Shabad, Yolanda, Theresa, con l’aiuto di Nancho, Susana, Ana, Esther e Salamandra, stanno iniziando a scrivere una bozza di statuto, basata sull’incontro fra le loro idee e la tradizione damanhuriana, e a seguire tutto l’iter amministrativo, gestionale, tecnico, pratico per riempire e concretizzare il loro sogno.
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