I Quesiti sono formule dinamiche che possono essere utilizzati nella meditazione e nella vita quotidiana. La loro formulazione è il risultato delle conquiste collettive di Damanhur, ma ogni persona può interpretarli secondo i propri talenti e le proprie caratteristiche.
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Il Quinto Quesito è legato alla componente maschile di ogni essere umano. Il passo successivo alla stabilizzazione di cui parla il Quarto Quesito è… la mutazione! Quando infatti la trasformazione di parti di sé è stabilizzata, giunge il momento di mutare di nuovo, ovvero di effettuare un’armonica rivoluzione interiore che cambia la frequenza complessiva dell’individuo.
La muta, in natura, è il rinnovamento periodico delle piume negli uccelli, dei peli nei mammiferi, della pelle nei rettili e dell’intero esoscheletro negli insetti. La mutazione porta ad un divenire continuo che è in grado di mantenere un collegamento con le proprie origini.
Occorre saper scoprire -e riscoprire- con intelligenza e consapevolezza ogni forma di abitudine, per riuscire a mantenerne gli aspetti positivi evitando, tuttavia, ogni forma di condizionamento automatico che deriva dall’ambiente e dall’educazione ricevuta.
Il senso del Quinto Quesito sta quindi nella capacità di orientare verso un obiettivo di crescita ogni parte di sé, mantenendo questa condizione nel tempo fino a renderla una necessità “fisiologica” per il nostro essere: un’armonica rivoluzione interiore vissuta con piacere, con la consapevolezza che ogni giorno è un nuovo terreno di conquista per ciascuno di noi, l’occasione per cambiare pelle senza sofferenza, bensì con spirito di avventura.
La stabilità non è in antitesi con il principio di mutazione, poichè come Eraclito affermava: “Tutto muta, meno la legge del mutamento”.
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