La relazione tra esseri umani e alberi è sempre l’occasione per creare nuovi simboli, espressioni artistiche, celebrazioni del sacro. Le colonne che ornano i templi classici, ad esempio, sono una rappresentazione degli alberi, che in architettura si immaginano come elemento di congiunzione fra il cielo e la terra. I totem di tante popolazioni rappresentano l’albero che contiene le anime e gli spiriti che si ritiene siano amici degli umani. E anche il bastone, dal caduceo di Mercurio al pastorale dei vescovi cristiani, riproduce la forma dell’albero, che non solo rappresenta lo slancio verso l’alto ma anche la penetrazione verso la profondità della terra, che è un’altra caratteristica degli alberi, che hanno le radici.
Da questo punto di vista, gli alberi sono un simbolo collettivo di popoli spirituali e identitari, lo stesso simbolo nel quale si riconoscono tutti coloro che ne sono parte, come avviene nel culto degli antenati comuni. Anche l’ultima Esposizione Universale, l’Expo di Milano nel 2015, aveva come simbolo l’Albero della Vita: tecnologico, artificiale, frutto dell’ingegno umano, come a rappresentare il ponte fra la civiltà degli uomini e quella delle piante.
L’albero è quindi un simbolo che accomuna e che, poiché viene condiviso da più persone in uno stesso popolo-gruppo-tribù, rappresenta un punto di incontro fra tutti coloro che lo hanno nei loro pensieri. Nella cultura damanhuriana, dà vita addirittura a un mondo madre.
Per caso o per scelta
L’albero può prestarsi anche a un approccio personale, diretto, uno a uno. È quando entriamo in relazione con una pianta in modo particolare: sostiamo sotto le sue fronde, ne facciamo meta delle nostre passeggiate, ne percepiamo il potere di rilassarci e di metterci a nostro agio. In questo caso, non parliamo più del castagno – ad esempo – come specie bensì di un preciso individuo di quella specie che a poco a poco è diventato nostro amico. Può avvenire per caso, quando durante una camminata in un bosco o una sosta in un giardino ci sentiamo attratti da una pianta; oppure può avvenire per scelta, quando decidiamo di stabilire una relazione privilegiata con una creatura vegetale e allora ne scegliamo una che ci attrae per una sua caratteristica e prendiamo l’abitudine di andarla a trovare e passare del tempo vicino a essa.
Una relazione personale con un albero può essere stabilita in un modo simile a quello in cui si stabilisce una relazione con una persona: attraverso la presenza fisica, la sincerità e la disponiblità all’ascolto.
Una pianta ci percepisce quando noi sostiamo nelle sue vicinanze per un certo tempo: il mondo vegetale non è dotato della nostra velocità di percezione e ha bisogno di almeno un quarto d’ora affinché l’albero percepisca la presenza di chi gli è vicino.
Di contro, non ha bisogno del contatto fisico: non è necessario accarezzare il tronco o le foglie di una pianta, è sufficiente essere dentro la sua aura, che si espande per diversi metri oltre il fusto.
Un albero, proprio a causa del suo diverso ritmo vitale, è in grado di comprendere se i pensieri che gli inviamo sono sinceri o meno, quindi per costruire l’amicizia con lui è fondamentale essere veri, quando raccontiamo i nostri problemi, le nostre gioie e le nostre amarezze. D’altronde, avrebbe senso rivolgersi a un essere così particolare per raccontare fandonie?
Una storia millenaria
In ultimo, la disponibilità all’ascolto, per cogliere le risposte che l’albero darà alle nostre domande. Riceveremo intuizioni, pensieri, immagini che commenteranno le cose che racconteremo di noi e che, probabilmente, suggeriranno soluzioni ai nostri problemi.
In questo modo, possiamo creare un totem personale, al quale rivolgerci per ricevere conforto e per creare quei momenti nei quali si accende una luce interiore che ci permette di esprimere il meglio dei nostri talenti.
Qualche volta sarà l’albero a voler “parlare”, e allora il rapporto sarà reciproco. Falco Tarassaco insegnava che una vita è completa quando è spesa in armonia anche con il regno vegetale. Proponeva corsi e meditazioni intorno a questo tema che è una storia millenaria, scritta attraverso le culture dei popoli e le esperienze di tanti individui.