Un nuovo anno è cominciato. Davvero? Sappiamo che il sistema ufficiale in cui si contano gli anni è basato sulle idee religiose di Gregorio, un monaco del 6° secolo, a sua volta influenzato da un astronomo di Alessandria, al quale Giulio Cesare chiese di inventare un metodo più semplice del calendario romano, basato sui cicli lunari. Il meccanismo era così complicato che richiedeva che si riunisse un gruppo di esperti per mantenere il calendario sincronizzato con le stagioni astronomiche. Il Calendario Giuliano è ancora oggi utilizzato dai Berberi del nord Africa, dai monaci ortodossi del Monte Athos e da alcune chiese ortodosse russe. E poi ci sono il calendario cinese, quello ebraico, quello damanhuriano… ognuno di essi prevede l’inizio di un nuovo anno in un momento diverso.
Quello che conta, allora, forse non è il quando, ma la sensazione che un nuovo ciclo stia iniziando, una nuova opportunità, la possibilità di cambiare colore e tema alla nostra vita, individuale e collettiva. La nostra specie crea il suo mondo con le parole che diventano pensieri ed emozioni. L’aspettativa positiva di qualcosa di nuovo, la speranza che le cose possano cambiare si poggiano anche sulla percezione co-creata che i nuovi inizi esistano davvero. Attendendoli, portandoci attenzione li creiamo “pescandoli” dal continuum delle probabilità. Possiamo creare una nuova linea di eventi. O più semplicemente, al nostro livello di creature con libro arbitrio ma non ancora creatrici di universi, possiamo attirarla e verso la frequenza vibrazionale del nostro piano di realtà, per poterla poi agganciare perché ci conduca altrove. E serviranno allora altri “inizi”, per focalizzare la nostra attenzione verso una programmazione della realtà costante, condivisa, ottimista per scelta e super veloce per adattarsi come una vela a ogni cambiamento di venti-eventi.
La sensazione di urgenza è diventata una compagna costante. Il documentario su Greta, appena uscito su Netflix , la colora di dati, forza, tenerezza e ci mette davanti a uno specchio. Per guardarlo ci vuole tanto coraggio. Uno specchio davanti al quale chiedersi, come ha fatto Greta, cosa posso fare io, cosa posso fare al meglio? A Damanhur ognuno si impegna in base ai suoi talenti e al suo livello di consapevolezza, aiutato e sostenuto dagli ideali e dalla dedizione collettivi. Abbiamo dedicato la nostra vita e ci siamo specializzati nel comprendere la posizione umana all’interno dell’eco-sistema spirituale e dialogare con le Forze divine, quei principi trascendenti oltre la forma che vivono anche all’interno di noi.
In questa crisi planetaria stiamo chiamando la grande Forza Divina Maschile collegata alla Terra, perché stabilizzi la sua presenza, cambiando la vibrazione stessa del pianeta.
Perché la Terra ha fretta e ce lo sta indicando anche con i fatti: il nostro pianeta ha accelerato la sua corsa nel 2020, e secondo le previsioni il 2021 sarà ancora più veloce.
La Terra non ha bisogno di noi per esistere, questo lo sappiamo. E se invece la sua Coscienza avesse sì necessità che noi esprimiamo le nostre parti più elevate, quelle che sono la prova e la testimonianza della presenza divina in noi, per poter compiere pienamente il suo salto evolutivo? Arti, musica, creatività: bellezza applicata in tutto come valore che porta alla verità, perché colora d’emozione e presenza viva tutto ciò che tocca. Questo sosterebbe la Terra nella sua evoluzione spirituale, e con essa tutte le forze che la animano e quelle a cui noi siamo collegati, e che nutriamo con i nostri pensieri ed emozioni.
La presenza della Dea ci sta portando verso la riscoperta della comunità, la sessualità resa nuovamente sacra, la cura che rispetta la persona, la finanza decentralizzata, nuove come di educazione dei piccoli. Il pieno Risveglio del Maschile Divino unirà a questo la forza per compiere scelte coraggiose, nuova passione per la vita, creatività applicata in scoperte ed invenzioni, una nuova direzione evolutiva e umana in tutte le scienze, a trasformazione della guerra di popoli contro i popoli in battaglie per ristabilire l’equilibrio con la natura. Questo equilibrio, questo Amore che diventa Intelligenza e programma evolutivo applicato, io credo abbia valore anche per la coscienza del nostro pianeta.
Scritto da Esperide Ananas Ametista
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