Sul Pianeta, di isole deserte non ce ne sono più ma immaginiamo che una nave mercantile, durante una tempesta, si incagli proprio davanti a un’isoletta disabitata. Immaginiamo che l’isola offra risorse abbondanti, acqua e clima mite.
Immaginiamo quindi che l’equipaggio della nave, un po’ sfruttando le abilità di ognuno, un po’ recuperando attrezzature dalla nave, un po’ grazie alle risorse del territorio, riesca in breve tempo a civilizzare l’isola e a fondare una nuova società: presto, non appena usciti dall’emergenza, durante la quale il baratto poteva bastare, si porrebbe il problema del denaro, cioè di come organizzare lo scambio dei beni tra gli isolani, tra loro e le imprese alle quali darebbero vita, tra tutta la società e le istituzioni con le quali si amministrerebbero.
Quale sistema economico sceglierebbero?
Da questa provocazione nasce la riflessione sul valore della moneta e sull’energia positiva del denaro, quando esso è veicolato attraverso un sistema virtuoso.
In Damanhur esiste da molti anni un sistema di valuta complementare, il Credito, che rappresenta di fatto una delle più lunghe esperienze presenti oggi in Italia in questo ambito. Il Conacreis, associazione che riunisce molti ricercatori e comunità etico-spirituali, fra i quali Damanhur, ha fra i propri punti di attenzione anche la promozione di un sistema economico che permetta alla moneta di essere un elemento di solidarietà, di ricchezza comune, anziché di speculazione.
Recentemente, Damanhur ha ospitato una manifestazione organizzata dal Conacreis e dall’associazione Moneta Positiva, nella quale Fabio Conditi, esperto conoscitore del problema, ha fornito una visione del tema molto originale e innovativa, che interessa non soltanto l’Italia ma tutta l’area dell’euro e, di conseguenza, tutto lo scenario internazionale.
Un sistema equo é possibile
Che il 90% della ricchezza economica del Pianeta sia detenuto dal 1% della popolazione mondiale, decimale più decimale meno, non è un segreto per nessuno; condizione, questa, che spiega anche l’enorme difficoltà che incontra il sistema per modificare se stesso, anche nei rari casi nei quali qualche forza politica ci prova.
Quello che però quasi nessuno sa è che l’euro, vale a dire la moneta più diffusa nel vecchio continente è una delle più solide del pianeta, non è in realtà una moneta unica bensì l’unione di tante monete nazionali. Questo significa che gli Stati che ne fanno parte hanno ancora la possibilità di coniare monete metalliche (cosa che la Germania sta facendo) nonché di introdurre nel mercato anche altre forme di valuta, come i biglietti di Stato, la moneta elettronica e gli strumenti fiscali. In pratica, gli Stati potrebbero ancora incentivare le proprie economie, producendo moneta e usandola per finanziare opere pubbliche, senza creare inflazione e, soprattutto, senza delegare alle banche private il privilegio di creare denaro.
Sul perché questo non avvenga, beh… ci sono in ballo tali e tanti interessi che è facile immaginarlo.
Il messaggio importante è però che da un lato il sistema non è completamente sbagliato, concepito solo in funzione dei grandi poteri economici internazionali, dall’altro che tanti indicatori economici che terrorizzano tutti gli Stati, dal Pil all’indebitamento dello Stato, sono in realtà da riconsiderare.
Il segno giusto del denaro
Damanhur da sempre sostiene che il denaro non è un’energia necessariamente negativa: è uno degli strumenti fondamentali attraverso i quali da sempre i popoli scambiano, si incontrano e si impegnano in progetti comuni. Ciò che è sbagliato è il valore che gli viene attribuito, trasformandolo in un veicolo di sfruttamento, divisione, disonestà. Rendere il mondo più equo, sogno di ogni ricercatore spirituale, passa anche attraverso la realizzazione di sistemi economici più giusti, volti verso la ricchezza collettiva anziché verso l’arricchimento di pochi.
Moneta Positiva ha recentemente portato il proprio messaggio anche in sede politica, con una tavola rotonda in una delle sale del Parlamento italiano, dove anche Orango Riso, un Saggio di Damanhur (i Saggi sono i garanti dei valori spirituali damanhuriani), ha portato le sue riflessioni su un tema così importante, con un intervento che ha occupato la mezzora finale dell’incontro.
Se ognuno di noi, nel proprio Paese, dà voce a queste idee, la trasformazione spirituale del mondo può passare anche attraverso l’economia.
Secondo te, è possibile introdurre le monete positive?
1975/1977 chi si ricorda i mini assegni stampati dalle varie banche d’italia, ne ho ancora qualcuno per ricordo, furono stampati anche i 500 lire dallo stato italiano, furono gli anni delle radio libere, si respirava energia e gioia di vivere,era il periodo dove i sogni si realizzavano, secondo me è vitale, introdurre monete positive ne va della nostra sopravvivenza ormai, anzi bisognerebbe fare rete con tutti i ecovillaggi , e agroturismi, negozi associati, riconoscere monete alternative,Rive e Conacreis dovrebbero promuovere queste iniziative poi anche il baratto è un’arma micidiale , ciao con voi
Grazie Gianni, speriamo che questa crisi di pandemia apra porte di una nuova economia, che rafforzi la responsabilità individuale e lo vivere in comunità. Con te ????✨????
“[…] presto, non appena usciti dall’emergenza, durante la quale il baratto poteva bastare, si porrebbe il problema del denaro […]”
Come si arriva a questa conclusione? Motivi storici? Studi? Esperienze comunitarie recenti? E’ inevitabile la crisi del baratto? E la moneta sarebbe l’unica alternativa storica (nel passato) o è una crisi di immaginazione (nel presente)?
Buongiorno, grazie per lo spunto di riflessione.
Con te Luca, la metafora dell’isola deserta è funzionale a una simulazione della situazione globale. L’istituto del baratto, in presenza di una complessificazione della società, diventa presto un elemento di difficoltà anziché, come si potrebbe pensare, di semplificazione.
Storicamente, il denaro non nasce come elemento speculativo bensì come “linguaggio” che rende possibile lo scambio dei beni. In quanto tale non è un elemento negativo, tutt’altro, tant’è vero che a Damanhur abbiamo adottato da quaranta anni un sistema di valuta complementare, il Credito, che rappresenta una forma virtuosa di moneta. Le speculazioni finanziarie e l’arricchimento di pochi a danno di molti sono un altro discorso.
Per approfondimenti ti consigliamo il sito di Moneta Positiva, al quale è linkato l’articolo sul blog.
Ti auguriamo una buona giornata e speriamo di scambiare anche su temi di futuri articoli ????✨????