Questa è l’ultima parte di una serie di tre articoli sul tema del cibo, dell’alimentazione e delle risorse naturali, riporto un’estratto dal testo “il Piccolo Vangelo Alimentare”, tratto dal libro di Falco le Sette Porte Scarlatte:
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Ogni specie evoluta accetta il sacrificio del singolo per migliorare la razza, e l’uomo è equilibratore tra le specie. Ma non siano distrutte le razze dette nocive, bensì allontanate a meno che non minaccino eccessivamente quanto l’uomo protegge. Spesso la specie nociva come cibo è utile per la salute dell’uomo, in diversa forma. E che l’uomo sappia cercare, intuire, immaginare e provare con attenzione le idee e le scoperte.
Ci si impegni a vivere di tutto, senza sprechi. Con intelligenza l’uomo, pagati i tributi imposti e dovuti, sa usare di tutto, con rispetto. Ogni cosa gettata solo perché considerata inutile, è una sconfitta alla intelligenza umana ed un’offesa agli Dei e ai Demoni di cui quelle cose sono parte.
L’intelligenza sa usare anche la lisca del pesce, o il guscio della chiocciola.
Ci sono poi cose che l’uomo fa e che in natura non esistono.
La natura accetta le cose che può far tornare a sé, disdegna quelle indigeribili finché non lo divengono.
Che queste sostanze siano usate con molta parsimonia, e fino al loro consumo completo, pur mutandone l’uso.
La strada che l’uomo percorre, come ponte, è oggi sul limite del naturale, e senza intelligenza il nuovo diventa veleno.
L’uomo addomestichi ogni veleno con il pensiero più ampio possibile, non limiti la propria intelligenza alle cose di subito a scapito dell’equilibrio e della durata.
Sia curioso e cerchi quanto la sua natura gli permette, ma senza la violenza generata in solo profitto immediato.
L’uomo rispetti l’uomo ad ogni età.
E chi aiuta, in salute, in ogni attività consona all’uomo, ricordi che è parte di un tutto.
È l’uomo vicino al Divino quello che applica la visione delle cose da un punto di vista al di fuori di sé, più ampio ed esperto, prima che dalla sola propria visione soggettiva.
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L’approccio allo stile di vita olistico del piccolo vangelo alimentare va ben al di là del cibo. Ed io sento il suo effetto. Per esempio portando abiti fatti dagli artisti della comunità di Damanhur, cantando le nostre canzoni, avendo dipinti selfici alle pareti, io sento la differenza nella forza della mia connessione col mondo materiale e le frequenze intorno a me, percependo davvero la fonte delle cose.
E’ portare il divino nella vita e nelle scelte di ogni giorno. Onorando il valore delle cose intorno a noi. L’ecologia è una necessità spirituale…
Quaglia Cocco
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