La mamma, il Graal e il bambino

[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Mi chiamo Wallaby Pulsatilla è sono un’ostetrica che vive a Damanhur. In quasi quaranta anni di professione, ho operato sia come ostetrica a domicilio sia come ostetrica ospedaliera, sempre con un obiettivo nel cuore, quello di recuperare tutta la nobiltà, fisica e spirituale, del processo di gravidanza e nascita. A Damanhur ho approfondito il tema del Graal come elemento connesso all’equilibrio salute/malattia, e vi racconto la mia esperienza.
Per molti anni, insieme ad altre ostetriche e operatori sanitari damanhuriani, abbiamo elaborato con Falco Tarassaco gli argomenti legati al concepimento, alla gravidanza e alla nascita, dal punto di vista sia della donna sia del bambino. A metà del secolo scorso, nel secondo Dopoguerra nei Paesi “civilizzati” si è toccato il fondo per quanto riguarda lo svuotamento di significati di queste fasi della vita e in particolare riguardo alla passività alla quale è stata costretta la donna. Per fortuna, proprio perché si era toccato il fondo, si è risvegliata in molte parti del mondo la consapevolezza che occorreva riaffermare l’importanza di quei momenti. Io ho fatto parte di molti gruppi di ostetriche che insieme a donne e uomini coraggiosi hanno operato in quella direzione.[/vc_column_text][vc_single_image media=”66601″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

La malattia dell’umanità

Con Falco questa era una tematica molto dibattuta e a Damanhur, specialmente nei primi anni, era frequente che i parti avvenissero in casa, con tutta l’assistenza necessaria ma senza la freddezza che c’era allora negli ospedali. Oggi, per fortuna, molti reparti di maternità sono diventati luoghi nei quali è bello nascere, partorire e operare come ostetrica.
Quando è iniziata la riflessione sulla malattia quale tramite per contattare il Graal, il mio pensiero è andato subito alla nascita. Un bambino che nasce rappresenta un’anima che si incarna per partecipare al progetto di evoluzione dell’universo. Per fare questo, l’anima ha bisogno di essere formata armonicamente, attraverso la gestazione e poi il momento del parto.[/vc_column_text][vc_single_image media=”66604″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]Invece, se guardiamo alla trasformazione di questi eventi nel corso della storia dell’umanità, quella che prima era una grande manifestazione di potere – la donna che, quando sente giunto il momento, si apparta e poi torna portando con sé una nuova creatura – è stata trasformata in una fase di debolezza: la donna manipolata, la paura del parto, l’ospedalizzazione, il potere ai medici, il bambino estratto quasi come una malattia dopo che per nove mesi aveva rappresentato una fonte di fatica e preoccupazione per la madre. Questa concezione, secondo me, è una vera e propria malattia dell’umanità, forse è “la” malattia più grave di tutte.

Riflettere sul Graal in questa chiave significa considerare che se le donne – e gli uomini di conseguenza – recuperano la visione della vera essenza della nascita, possono fare un grande passo avanti nella consapevolezza della loro vera natura e della loro missione nell’universo.[/vc_column_text][vc_single_image media=”66607″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Costruire la pace

La madre sa partorire e il bambino sa nascere. A volte con facilità e altre volte con fatica, ma sempre come evento che va da sé, proprio perché fa parte del ciclo della vita. Comprendere il mistero della nascita, imparare a considerarla nella sua preziosità e non come timore, significa fare lo stesso nei confronti della morte, che della nascita rappresenta l’immagine allo specchio.
Riflettere sul Graal significa secondo me educare le donne a vivere fino in fondo questa esperienza, affidandosi alla saggezza atavica che hanno dentro, stando in contatto con la natura, con la musica, con la forza del respiro, preparandosi al parto come ci si prepara a una scalata in montagna: impegnativa ma portatrice di grande, grandissima soddisfazione.[/vc_column_text][vc_column_text]Ibu Robin Lim, ostetrica americana con la quale ho spesso collaborato, dice che

“si costruisce la pace un bambino alla volta”

È vero! Ogni bambino che viene da una gravidanza saggia e da un parto armonioso sarà un individuo sereno, pacifico, solidale, capace di pensare agli altri oltre che a se stesso. La mia missione è quella di far nascere tanti bambini così, insieme alle loro madri, ai loro padri e a tutti gli operatori sanitari sensibili a questo. È il mio modo di andare in cerca del Graal, per fare in modo che siano sempre di più quelli che cercano a loro volta.

Wallaby Pulsatilla

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Responses

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      1. Ciao, Wallby, ti saluto sempre con gioia e faccio mie le tue considerazioni. Se riusciremo a far comprendere e a favorire nascite rispettate il mondo sarà migliore, ma…quanto lavoro contro un sistema che impedisce a tante persone di sentire i propri reali bisogni! A presto, spero e grazie.

        1. Ciao Tiziana, sempre un piacere sentirti. Certo, a volte prende lo sgomento a vedere il lavoro che c’è per il risveglio dell Umanità’, ma ho la speranza che ogni goccia possa servire. Se poi le gocce si uniscono, come cerchiamo di fare a Damanhur, la speranza è ancora maggiore . Un bacio a presto.
          Wallaby

  1. Comprendo il messaggio, ma sono stufa dei messaggi ultra-positivi sulle nascite. Partorire era una delle prime cause di morte delle donne, anche in questo ricco occidente. Oggi non è più così. Alcuni parti possono andare male, anche quando le condizioni sono le migliori. Questo è un dato che purtroppo ho sperimentato: pensavo anche io che sarebbe stata un’esperienza difficile, ma fattibile e che entrambi avremmo saputo che fare: è la natura. Il mio neonato è nato con un APGAR 1. Gli batteva il cuore: basta per una reincarnazione, ma non per un essere umano sano. Essere un individuo sano era il suo destino, ma lontano da una neonatologia non so se sarebbe stato così.

    1. Con te Giulia, ci dispiace per l’esperienza forte che ha vissuto e siamo contenti (se abbiamo capito bene il messaggio) che alla fine il bambino è sano.

      A Damanhur facciamo il meglio che possiamo per avere un parto a casa e al massimo possibile naturale, comunque, abbracciamo anche la medicina ufficiale e se necessario anche le mamme Damanhuriane partoriscono nel ospedale.

      La stessa Wallaby che ha scritto questo articolo lavora nel ospedale.
      Un saluto solare da Damanhur!