La poesia della coscienza

[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]È uscito un nuovo libro di Falco Tarassaco, “La poesia della coscienza”. Contiene una raccolta di poesie, massime, racconti scritti quando Falco era un adolescente sognatore e originale, che sentiva crescere dentro di sé l’ispirazione che lo avrebbe portato, di lì a pochi anni, a individuare la sua missione: fondare una scuola spirituale e un movimento comunitario basati sulla scoperta della natura divina di ogni individuo. Falco – anzi, Oberto, visto che quello era il suo nome di allora – era un adolescente, frequentava la scuola, gli amici del suo paese, leggeva molto, viveva esperienze fuori dall’ordinario – che ha raccontato nel libro “Racconti di un alchimista” – e non immaginava che un giorno avrebbe sviluppato una consapevolezza spirituale tale da indurlo a fondare Damanhur.[/vc_column_text][vc_single_image media=”65907″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Una cavalcata tra filosofia e spiritualità

In quel tempo Oberto, in collaborazione con i suoi insegnanti, pubblicò due libri, “Poesie dei miei sedici anni” e “Cronaca del mio suicidio”, che sono stati in parte ripresi in “La poesia della coscienza”; in più, il nuovo libro contiene molti inediti, che il ragazzo raccoglieva sui suoi quaderni che ha sempre tenuto con sé anche da adulto. Oggi sono custoditi, insieme a numerosi altri cimeli, ad Aval, il nucleo damanhuriano dove Falco ha vissuto fino agli ultimi giorni.
Qui, i quaderni di inediti sono stati ritrovati da Stambecco Pesco, al quale Falco li aveva mostrati anni prima e che ne ha curato e commentato l’edizione. Scrive Stambecco, che firma il libro insieme a Falco: «Se dedichiamo un libro agli scritti del giovane Oberto è per cercarvi tracce nascoste del Risveglio della sua consapevolezza spirituale, delle sue memorie profonde e di quelle caratteristiche che lo hanno portato, nei suoi anni adulti, a essere la guida spirituale dei damanhuriani, l’ispiratore di una filosofia che coniuga il sogno e il pragmatismo, il creatore dei Templi dell’Umanità, un’opera sotterranea che celebra i valori più profondi dell’essere umano.»[/vc_column_text][vc_single_image media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Come si fa a risvegliare la consapevolezza?

Lo facciamo «perché cogliere i prodromi della sua straordinaria cavalcata nei terreni della filosofia e della spiritualità può aiutarci a meglio comprendere il percorso e la meta di quella stessa cavalcata; e poi – anzi, soprattutto per questo! – per imparare “come si fa” a risvegliare la propria consapevolezza. Qualcuno pensa che ciò che Falco ha vissuto, cioè il progressivo fiorire della sua Coscienza, sia qualcosa che a noi non può accadere?»
Il viaggio verso la consapevolezza è qualcosa che ognuno di noi può intraprendere e gli scritti giovanili di Falco possono rappresentare una specie di guida, seppure inconsapevole, verso quella meta.
D’altronde, uno dei caratteri principali della spiritualità damanhuriana è l’arte: attraverso la musica, la scrittura, la recitazione, la pittura ognuno scende nel profondo di se stesso e scopre il punto nel quale tutti i valori si incontrano e lo rendono vicino agli Dei… La poesia è, per Falco Tarassaco, sin da quando è un adolescente, una delle strade per fare della vita un viaggio verso la realizzazione ed evidentemente è una delle prime che lui ha percorso.[/vc_column_text][vc_single_image media=”65912″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Domande universali e risposte personali

In “La poesia della coscienza” si ritrovano anticipati molti temi che Falco svilupperà, negli anni successivi, nei suoi libri e nei vari capitoli del suo insegnamento. È una specie di anticipazione su ciò che sarà Damanhur, espressa attraverso le parole di un adolescente che, negli anni Sessanta, vive in modo intenso e appassionato la propria visione del mondo. Il divertimento nella lettura sta nel fatto che noi, che conosciamo ciò che è venuto dopo, possiamo interpretare quegli scritti come neppure il loro autore poteva essere in grado di fare!
Gli scritti giovanili di Falco pongono una serie di domande che sono destinate a rimanere senza risposta. O meglio: pongono domande alle quali ognuno di noi può dare la propria risposta. Il principio della meditazione è quello di dare soluzioni personali – purché vere – a quesiti che sono universali. La poesia di questo libro presenta l’inizio delle soluzioni trovate da Falco, la cui conclusione è rappresentata, oggi, da Damanhur.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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