Civiltà temporali

[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Uno dei concetti fondamentali nella concezione damanhuriana della storia antica dell’umanità è quello di impero temporale.
Quando si parla della nostra storia nascosta, delle radici della grande pianta dell’umanità, i damanhuriani amano riferirsi soprattutto ad Atlantide, il continente perduto sprofondato nell’Oceano Atlantico circa ventimila anni fa, secondo il racconto di Falco Tarassaco.
Naturalmente, Atlantide non è l’unica civiltà scomparsa della quale la Storia non dia ancora conto. Nomi come Lemuria (o Mu), civiltà dell’Estremo Oriente, o Iperborea alle porte dell’Artide, o Agarthi nel sottosuolo dell’Asia centrale (la famosa “Terra cava”) sono conosciuti tra tutti gli appassionati di misteri e hanno dato vita a saghe letterarie che sviluppano le leggende e le dicerie che da sempre circolano intorno a essi.[/vc_column_text][vc_single_image media=”58096″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]Noi oggi non sappiamo se tutte queste civiltà siano realmente esistite, se siano semplicemente dei miti narrativi o se un giorno i segni della loro esistenza saranno finalmente scoperti. Certamente, insegna Falco, domandarsi come abbiano potuto svilupparsi e, soprattutto, scomparire nel nulla queste gloriose civiltà è una meditazione sulle nostre origini che può portarci a riflessioni importanti.

Gli imperi temporali

Il tema degli imperi temporali si lega direttamente a questi discorsi. Noi siamo abituati a considerare il termine “impero” come conquista di territori, ampliandone via via i confini.[/vc_column_text][vc_single_image media=”63101″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]Quando parliamo di imperi temporali, dobbiamo cambiare decisamente logica. Innanzitutto, l’idea di impero non è quella dell’ampliamento dei propri confini, conquistando sempre nuovi territori, bensì quella di controllare vari punti del tempo. Immaginiamo che una civiltà – Atlantide, per esempio – sviluppi una tecnologia rivoluzionaria: una tecnologia che permette di muoversi nel tempo e di controllarlo. La Fisica quantistica, oggi, lo afferma con una certa sicurezza: il tempo è un territorio all’interno del quale è possibile viaggiare; il problema è che ancora non abbiamo capito bene come!
Immaginiamo che invece i ricercatori atlantidei lo avessero capito benissimo: partono missioni di esplorazione del passato e del futuro. E tali missioni, una volta verificate le condizioni presenti nel passato e nel futuro, si trasformano in missioni di conquista di “parti del tempo”. In questo modo, eliminare nemici nel passato rende più forte Atlantide nel suo presente, mentre realizzare delle colonie nel futuro ne rende certo lo sviluppo. Non solo, ma conoscere le epoche di terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, suggerisce in quale epoca del tempo essere presenti in determinate aree e quando starne lontani…[/vc_column_text][vc_single_image media=”63105″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Segni che riappaiono

Affascinante, non trovate? Ecco, nell’idea di storia antica dell’umanità, Falco consigliava di considerare Atlantide e le altre civiltà non tanto come imperi fisici, misurabili sulla base dei chilometri quadrati posseduti, quanto come imperi temporali, in grado di esistere contemporaneamente in diversi punti del tempo e di mantenere la loro potenza grazie a esso.
Ecco il punto: quindi, Atlantide (e Lemuria e Iperborea e Agarthi e chissà quale altre civiltà che non conosciamo) potrebbero aver programmato di non esistere in quest’epoca – diciamo negli ultimi 3-4000 anni perché poco ospitale e poco interessante per loro – per poi ricomparire in futuro. E allora sì che i loro segni risulteranno evidenti, e non soltanto “leggendari”![/vc_column_text][vc_single_image media=”63107″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Una meditazione fantascientifica

Tutto questo è fantascienza, certamente. Falco stesso diceva di riflettere su queste cose prendendole seriamente, ma anche lasciando spazio ai propri dubbi. Ma il concetto di impero temporale permette di spiegare tanti misteri, compresi quelli delle civiltà comparse di colpo e poi inspiegabilmente sparite come ad esempio, secondo alcuni storici, gli Etruschi.
La natura è uno scrigno pieno di segreti, che zoologi, botanici, geologi esplorano senza sosta. Anche la storia è un libro in gran parte ancora da leggere: i nostri antichi antenati lo hanno scritto con alfabeti e grammatiche che ancora non conosciamo.
Ma la storia è di tutti, e tutti possiamo chiederci attraverso un corso o una riflessione personale: a quale delle grandi, antiche famiglie umane appartengo? In quali periodi della storia, conosciuta e non, ho vissuto proprio io?[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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