Spiritualità e religioni del terzo millennio
[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]I nuovi movimenti spirituali incuriosiscono molto l’opinione pubblica di tutto il mondo. Talvolta la preoccupano, specialmente quando giornali, televisioni, blog poco informati li dipingono in chiave negativa sperando così di avere più attenzione, ma in genere ne sollecitano l’attenzione verso temi inusuali: l’espressione della libertà personale, della creatività, della fede come modo non solo per salvare la propria anima ma anche per salvare il mondo.
Uno dei più autorevoli centri di ricerca privati nel campo dei movimenti spirituali e delle religioni minoritarie è il Centro Studi sulle Nuove Religioni (CESNUR), con sede in Italia, a Torino, fondato da Massimo Introvigne e da lui diretto insieme a PierLuigi Zoccatelli. Il CESNUR è da anni un riferimento fondamentale a livello mondiale su questi temi e collabora con le principali università di molti Paesi. Ogni anno organizza un convegno internazionale, che richiama ricercatori da tutto il mondo; il convegno di quest’anno, ospite delle strutture universitarie del Campus Luigi Einaudi, si è svolto presso la casa madre, a Torino. L’evento si è svolto dal 5 al 7 settembre, sul tema “Re-Enchanting the World: Spiritualities and Religions of the Third Millennium”.[/vc_column_text][vc_single_image media=”66753″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]
Un problema diffuso
Una delle sessioni di maggiore interesse è stata quella dedicata alla manipolazione mentale nell’immaginario mediatico o, detto più semplicemente, a come i media – e in particolare l’editoria – trattino di temi connessi ai nuovi movimenti spirituali e religiosi in modo spesso fazioso, cercando di promuovere un’idea distorta e basata sul principio della “setta” e della “manipolazione mentale”. Si tratta di un problema diffuso in tutto il mondo e che, se da un lato danneggia i movimenti in quanto li diffama, dall’altro danneggia il grande pubblico perché lo nutre di paura e diffidenza e gli preclude la possibilità di conoscere esperienze originali.
La sessione, presieduta da Introvigne, è stata condotta dalla psicologa Raffaella Di Marzio, fondatrice del Centro Studi Lirec, che si occupa di tutela dei diritti religiosi e spirituali in molti Paesi. Gli interventi dei relatori hanno sottolineato come vadano diffondendosi indagini giornalistiche sui movimenti spirituali che non sono basate su reali inchieste bensì su pregiudizi e informazioni frammentarie, che quindi creano una percezione distorta della realtà dei movimenti stessi. Anche la terminologia che viene usata è sovente inadeguata, a cominciare dall’uso della parola “setta”, nata per definire nuove esperienze che si distaccano da altre – da questo punto di vista, si potrebbe dire che il cristianesimo è stato una setta dell’ebraismo – e successivamente diventata una specie di passepartout per definire gruppi dei quali è bene diffidare. Chiamando “setta” sia i gruppi spirituali sia quelli che effettivamente si macchiano di reati, la distorsione della realtà è completa.[/vc_column_text][vc_single_image media=”66755″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]
In visita a Damanhur
Il convegno del CESNUR ha toccato la realtà dei nuovi movimenti religiosi e spirituali anche da altri punti di vista, tracciando un’ampia panoramica sia sulla natura sia sulla diffusione del fenomeno.
L’ultima parte dell’evento è consistita in un field trip dei convegnisti in due realtà vicine alla città sede del convegno: perciò, sabato 7, i partecipanti hanno prima visitato la Chiesa Anima Universale, non lontano da Torino, e poi Damanhur.
I ricercatori, per alcuni dei quali si trattava del primo contatto diretto con Damanhur, hanno visitato Damjl, dove hanno assistito anche a una dimostrazione di musica delle piante, i Templi dell’Umanità e infine Damanhur Crea.
Qui, si è svolta anche la cena di chiusura del convegno CESNUR, nel quale è stato annunciato che il meeting 2020 si svolgerà presso l’Université Laval, a Québec (Canada).
La presenza contemporanea di tanti studiosi non è un fatto inedito per Damanhur, già in passato sedi di eventi analoghi, ma rappresenta sempre un momento di riflessione sull’identità della Federazione di Comunità. Anche per questo motivo, è sempre un piacere ospitare ricercatori che sono non soltanto preparati ma anche corretti e sensibili.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_single_image media=”66570″ media_width_percent=”100″ title=”Discussione critica della Dott.ssa R. Di Marzio sul libro “Nella Setta“”][/vc_column][/vc_row]
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