La magia esiste… per chi ci crede

[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Alle volte sentiamo commenti frettolosi su Damanhur che dicono: “Ok, la magia esiste per chi ci crede.”
Le persone lo fanno per prendere garbatamente le distanze, per dire in modo indiretto che loro non ci credono, che noi siamo bravi ragazzi anche se un po’ strani. Ma questo approccio ignora, in realtà, qualcosa di profondamente vero: la magia esiste e si manifesta soprattutto per chi ci crede, per chi ci mette un quid della propria energia, della propria attenzione, della propria partecipazione a ciò che accade, che aiuta la magia stessa ad “avvenire”.

Come osserviamo le stelle

La realtà è formata da cose che si manifestano in forma più oggettiva e cose che sono più soggettive: la matematica è oggettiva, il numero delle stelle e la legge di gravità sono oggettivi. Questo, per lo meno ci insegnano a scuola.[/vc_column_text][vc_single_image media=”62057″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]Ma se ci chiediamo se un numero è piccolo o grande, se le stelle sono belle o sono noiose, se un peso è sostenibile o no, entriamo nella valutazione soggettiva. E le stelle sono belle o noiose non solo in funzione del carattere di chi le osserva ma anche in funzione del momento, della persona con la quale le condivide, degli eventi della giornata; allo stesso modo, un peso è sostenibile o meno in funzione della massa muscolare ma anche di quanti pesi si sono sollevati fin a quel momento e della motivazione per la quale lo si deve fare: tirare fuori dalle sabbie mobili una persona cara ci porta sviluppare una forza infinitamente superiore a quella che sviluppiamo quando c’è da spostare un rottame per fare ordine in giardino. Del resto, la Fisica quantistica dice che la materia e il tempo possono esistere o non esistere: dipende dalle lenti degli occhiali con i quali li osserviamo. Vi invitiamo a leggere Quanti buchi ha un anello?, di Gnomo Orzo, per comprendere meglio cosa intendiamo.[/vc_column_text][vc_single_image media=”62055″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Una forza benefica

La magia fa parte di quelle cose che si manifestano sulla base della partecipazione soggettiva. Tutti i libri di esoterismo, di alchimia, e anche tutti i libri che parlano di magia istintiva, popolare, tradizionale, sono come dei libri di teoria, che diventa pratica in presenza di un elemento fondamentale: la convinzione personale. Qualsiasi persona – bella, brutta, stupida, intelligente, in buonafede, in malafede – può riuscire a cucinare un uovo, se segue attentamente le istruzioni contenute nella ricetta: il “fenomeno” avverrà, senza la necessità di ulteriori ingredienti. Invece, affinché la magia sviluppi la propria forza benefica, è importante che le persone aggiungano il proprio elemento personale: la fiducia, il trasporto, il desiderio; o anche, semplicemente, la disponibilità a stupirsi invece che la necessità di negare tutto, compresa l’evidenza.
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Per diventare mago merlino

Chiediamoci allora: che cos’è la magia? Una buona definizione può essere proprio questa: è una scienza esatta, tra i parametri della quale c’è l’atteggiamento soggettivo. O se preferiamo: è l’insieme dei fenomeni che avvengono meglio se le persone vi investono un po’ della loro energia, invece di essere semplici osservatori. Guarire dalla malattia, realizzare un sogno, far fiorire un giardino, raggiungere una buona qualità della vita, essere pieni di ottimismo invece di pensare sempre al peggio: sono fenomeni che rientrano esattamente in questa casistica. Non è solo un fatto di suggestione o di immaginazione creativa – elemento importantissimo, se usato bene – ma è proprio un modo per essere allineati con le leggi della vita, che quindi permette alla vita di esprimersi verso di noi come noi desideriamo. Se vogliamo diventare maghi, ci sono percorsi di studio specializzati, e intanto possiamo iniziare a credere nella vita e nella magia. Allora, cosa aspetti a crederci? A pensare che le cose possono avvenire meglio, se le accompagni con il tuo pensiero?
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