I miti che ci creano

[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Se c’è un argomento sul quale tutti gli uomini sono d’accordo – e forse è l’unico argomento sul quale concordano – è che le culture di tutti i popoli, antichi e moderni, sono nate attraverso i loro miti. Mistici, scienziati, uomini di fede, artisti: tutti concordano sul fatto che ai primordi di tutte le civiltà ci sono i racconti immaginifici che spiegano la natura di tutte le cose, umane e divine. E del resto, non tutti i cittadini del mondo saprebbero dire di cosa parli la legge della relatività di Newton o a cosa si riferisca la “rivoluzione copernicana”, ma ognuno di essi conosce certamente almeno una storia della creazione del mondo!

Anche se una visione puramente razionale sostiene poi che l’idea di mito debba essere superata, a mano a mano che si acquisisce una conoscenza “vera”, resta il fatto che tutti, in qualche modo, siamo attratti da quel mondo e dai suoi eroi. Anche oggi.[/vc_column_text][vc_single_image media=”61602″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Miti di oggi

I racconti mitici sono figli di un tempo nel quale non esistevano i mezzi di comunicazione di massa, nel quale la scrittura era merce rara e tutto avveniva attraverso il racconto orale. Eppure, la forza del mito non è diminuita e si è rinnovata proprio grazie ai modi di raccontare che il mondo moderno – ricordiamoci che ogni epoca è moderna, per i contemporanei! – ha via via manifestato.

Non importa in cosa crediamo: i miti della fondazione del mondo, della nascita degli Dei, della loro amicizia (o meno) con gli esseri umani li abbiamo succhiati insieme al latte della mamma. E li cerchiamo e ne produciamo di nuovi. Alcune fake news, che si ingigantiscono giorno dopo giorno sulla rete, non sono dei miti in miniatura? E la conquista della luna da parte dell’America? Molti oggi non sanno se crederci o no, e questo è esattamente il principio del mito.
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Falco e i suoi racconti

A Damanhur, Falco Tarassaco ha molto amato il linguaggio del mito, riferendosi spesso nel suo insegnamento ai miti dell’antico Egitto e poi creandone di nuovi, ambientandoli nello spazio o sulla Terra, in epoche a cavallo tra il passato e il futuro.

I damanhuriani hanno dedicato molti libri, spettacoli, quadri e sculture a rappresentare queste storie: dal personaggio di Anansal a quello di Amscusat, dalla Divinità primeva che entra nel mondo delle forme alle “famiglie di spirali” venute da un lontano punto dell’universo, la cultura di Damanhur presenta spesso immagini che sono immaginarie ma in fondo, chissà?, potrebbero anche essere vere.[/vc_column_text][vc_single_image media=”61611″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

E noi chi siamo?

Ma una storia mitica, le caratteristiche degli eroi che vi si incontrano, servono soprattutto a farci riflettere su chi siamo e su chi vorremmo essere. Quanto somiglia, ognuno di noi, alla persona che vorrebbe essere? Cosa dobbiamo migliorare di noi stessi, del nostro carattere, delle nostre abitudini, per diventare così?
E la nostra vita, il nostro modo di progettare il nostro mondo, la nostra partecipazione alla vita della famiglia, del gruppo, della città, sono già quelle che vorremmo o dobbiamo ancora fare un po’ di strada?
Insomma: somigliamo già al nostro mito, all’eroe che vorremmo essere, oppure ancora no?
In questo, rileggere i miti, dai testi antichi come la Bibbia, il Mahabarata e via dicendo ai racconti di fondazione dei vari popoli fino ai poemi epici, ci offre molti spunti per riflettere sulla nostra vita e per immaginarne lo sviluppo. Non dobbiamo trasformarci in Gilgamesh o in Arianna di Creta, ma esprimere ciò che veramente c’è dentro di noi. Conoscere il mondo del mito e immaginare, per un momento, di farne parte, può insegnarci davvero tante cose. E in un modo divertente!

E tu, quale eroe sei?

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