Crescere attraverso la malattia

[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Trovare elementi di gioia all’interno di un problema fisico, è difficile. Sono la salute, la pienezza delle nostre risorse, gli elementi attraverso i quali normalmente cerchiamo la felicità. Non è certo il pensiero di sofferenza che può farci traboccare il cuore di gioia. D’altronde, noi non augureremmo mai la malattia a un’altra persona, né a una persona cara né a una persona che ci è indifferente, e allora come potremmo cercarla per noi stessi, come elemento portatore di gioia, entusiasmo, energia positiva?

Detto questo, non abbiamo però ancora detto tutto. Quando diciamo che noi non siamo macchine, non siamo meccanismi perfetti ai quali basta fare una buona manutenzione per mantenerci perfetti, affermiamo che la malattia, come quella lontana sua parente che è la vecchiaia, fa parte della vita. La malattia, in fondo, è un elemento di normalità, allo stesso modo in cui un temporale fa parte del clima delle nostre città: anche se preferiamo il sole, sappiamo che anche i rovesci fanno parte degli accadimenti possibili, normali.[/vc_column_text][vc_single_image media=”60827″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Effetto, non causa

Se la osserviamo da questo punto di vista, anche la malattia – anche una di quelle che possono portarci alla morte, per difficile che sia da affrontare – è un elemento nel quale possiamo trovare delle buone energie, che vale la pena di imparare a distillare. La presenza di una malattia rompe lo schema della nostra vita e ci chiede di incontrare noi stessi. Quando viviamo una sofferenza, sia essa una diminuzione dell’efficienza o un dolore, incontrare se stessi è indispensabile.

Sovente, anzi, ci ammaliamo quando ci allontaniamo da noi stessi, dalle nostre aspirazioni e dall’amore per la nostra vita: ci separiamo da ciò che facciamo e allora il corpo si isola a sua volta e comincia a manifestare qualche problema. La malattia è la spia che ci segnala che qualcosa non va e che occorre fermarsi, riflettere, ricominciare a volersi bene.

Quindi, in realtà, sovente la malattia è l’effetto, non la causa del nostro malessere. E nel momento nel quale si manifesta, ci dà la possibilità di affrontare il malessere prima che esso causi nuovi guai.

Il processo per riuscirci, è un’occasione per riflettere su noi stessi. Domandarsi quali sono i propri desideri, smettere di fingere, chiarire quelle situazioni che ci fanno soffrire, sono modi per entrare profondamente dentro di sé e riscoprire il gusto della vita.[/vc_column_text][vc_single_image media=”60835″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]

Come un vecchio amico

A quel punto, inizia la guarigione, che accoglieremo con profonda gratitudine verso la vita e verso l’armonia dell’universo, che torna ad accoglierci. E magari ci accorgeremo che quel disagio più o meno grande che rimane – perché talvolta qualche disagio rimane – in fondo è come un vecchio amico che ci conosce, e che conosciamo bene, che ci ricorda di prenderci cura di noi stessi.

La presenza di una malattia è sempre – se lo vogliamo, naturalmente – un’occasione di verifica, riflessione, incontro con se stessi, e quindi occasione di arricchimento e di maturazione. Ci porta buona energia, anche quando ci causa stanchezza e preoccupazione. La salute è un bene prezioso che va coltivato e meritato; saperla accogliere è come un’occasione per espandere se stessi e comprendere meglio la vita, è l’unico modo per conservarla.

E tu, hai un’esperienza personale di come la malattia ha portato un arricchimento e maturazione nella tua vita?

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