Cronache di una famiglia allargata
[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Ieri sono tornata a casa ed ero di turno. Cosa vuol dire? Significa che se abiti in una delle comunità damanhuriane una volta ogni due settimane circa è il tuo turno di pulizia e riordino serale. Confesso che a volte non avrei nessuna voglia di farlo, ma se vivi con altre 24 persone di età compresa tra i 6 mesi e i 96 anni questo è il sistema migliore per garantire una qualità della vita alta per tutti.
Il turno serale inizia alle 19 e finisce quando tutti hanno mangiato, e la lunga tavolata piena di un campione di umanità davvero variegata si svuota. Nella mia comunità abbiamo deciso che le persone con più di 65 anni non fanno il turno serale per rispetto delle loro schiene e articolazioni, nonostante i nostri allegri sessantacinquenni siano dotati di una tempra da far invidia a chi ha molti meno anni di loro![/vc_column_text][vc_single_image media=”57581″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]Chi fa il turno serale si prende cura dei figli e degli anziani, anche se a casa mia, vista la presenza di tre piccole dinamiti in età scolare, abbiamo deciso che al ritorno da scuola ci sia sempre un adulto di supporto ai genitori per aiutarli nei compiti. “Il turno” si occupa anche di mettere da parte il cibo per gli assenti, e per questo riceve gratitudine eterna da parte dei ritardatari, solitamente affamati come lupi.
A casa mia abita la Tata, 96 anni suonati e una memoria che io non ho mai avuto neanche da ragazzina. Il turno serale inizia con un rito: un bacio sulla guancia della Tata e finisce con il portarle una tisana con 4 cucchiaini di zucchero (anche se dovrebbe prenderne solo 3, ma nessuno resiste quando ti sussurra: “Me lo fai un po’ dolce, tesoro?”).[/vc_column_text][vc_single_image media=”57582″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]Chi fa il turno si occupa anche di una cosa importantissima: la caldaia. Capisco che per chi vive in un condominio cittadino sia impossibile comprendere quando fondamentale sia qualcuno che d’inverno, a fine giornata, si occupa di mantenere la temperatura degli ambienti e dell’acqua sanitaria adeguatamente calda riempiendo di legna la caldaia fino all’orlo, ma garantisco che questa è una delle cose più importanti affinché a casa mia 24 persone si sveglino ogni mattina con un sorriso.[/vc_column_text][vc_single_image media=”57583″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]La cosa più bella di ieri sera è stato Isacco, uno dei nostri figli, che dopo aver mangiato un finocchio fritto -che avevo spacciato per petto di pollo- si è avvicinato e mi ha detto: “L’avevo capito che non era pollo, ma era buono lo stesso”, e mi ha scoccato un bacio sulla guancia.
La vita che facevo al quinto piano di un palazzo storico in cui vivevo da sola, a Firenze, era molto, molto diversa da quella che faccio oggi, ma quando d’estate mi sveglio con il canto degli uccelli e delle raganelle, o quando m’infilo sotto il piumino d’inverno, sospesa nella quiete della campagna, non rimpiango un secondo della mia vita fiorentina ;).
Formica Coriandolo[/vc_column_text][vc_single_image media=”57215″ media_width_percent=”30″ alignment=”center”][/vc_column][/vc_row]
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