Dopo Falco Tarassaco

Tante persone ci chiedono quale sia la formula che fa sì che Damanhur esista e continui a crescere anche dopo la morte di Falco Tarassaco, fondatore e guida spirituale di Damanhur, vista l’alta percentuale di comunità che non sopravvivono alla dipartita dei loro ispiratori.


Nonostante il suo carisma, Falco in vita non ha mai voluto assumere il ruolo di “guru” da cui dipendevano tutte le scelte, per cui dopo la sua morte non è cambiato alcunchè nel sistema decisionale, gestionale e organizzativo damanhuriano. D’altronde, la sua presenza non è mai venuta meno dal 2013, anno in cui ha lasciato il corpo, poichè la morte non rappresenta la fine della nostra esperienza, bensì solo un passaggio su altre dimensioni.

Questo vale per tutti i defunti in Damanhur: ogni mese viene infatti celebrato nei Templi dell’Umanità un momento dedicato al contatto con la dimensione della Soglia dove le anime dei defunti permangono fino alla prossima incarnazione. In questi contatti è possibile sentire quanto sia sottile la distanza che ci separa da loro e percepire i loro messaggi, spesso colmi di gioia e ottimismo.

La maggior preoccupazione di Falco nell’andarsene da questo piano di realtà era che perdessimo la connessione con la dimensione magica dell’esistente, per cui ci ha esortato fino all’ultimo dei suoi giorni a credere al nostro potenziale, alla forza che scaturisce dall’amore che ci lega e al Sogno che possiamo realizzare solo se siamo uniti e coesi.

Per ricordarci tutto questo ha lasciato delle lettere ad una “postina” speciale, alla quale ha chiesto di recapitare le missive e leggerle a distanza di tempo dalla sua dipartita: sono lettere piene di magia, speranza, sincronicità, amore e umorismo… A tratti nostalgiche, senza perdere tuttavia la verve usuale con cui ci ha sempre stimolato a raggiungere i risultati prefissati!

Ci sono lettere e attenzioni per tutti, il che riempie il cuore di tenerezza perchè ha pensato proprio a tutti, anche nei momenti più difficili della malattia, e non ha lesinato le sue forze per lasciare un pensiero, una parola, un dono a ciascuno.

Falco è stato, anzi, è una figura straordinaria nella vita di tutti noi. Chi non lo ha conosciuto di persona ha potuto incontrarlo nei sogni. Nella cultura millenaria dei popoli antichi i sogni sono il canale privilegiato per scambiare informazioni ed esperienze tra questo piano di realtà e le dimensioni sottili dell’esistente; non è difficile sintonizzarsi sulle frequenze giuste se il desiderio è denso.

Il ponte gettato tra queste due sponde, la nostra dimensione e quella dei sogni, è forte, e come fanno da sempre i popoli nativi con i propri antenati i damanhuriani possono mantenere il collegamento con i propri defunti. Non per restare attaccati a passato, ma per saper rinnovare restando a contatto con le proprie radici.

 

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