Primo quesito: Azione

[vc_row][vc_column][vc_column_text]I Quesiti sono formule dinamiche che possono essere utilizzati nella meditazione e nella vita quotidiana. La loro formulazione è il risultato delle conquiste collettive di Damanhur, ma ogni persona può interpretarli secondo i propri talenti e le proprie caratteristiche.

Il primo quesito parla dell’azione. Agire significa essere attivi, significa far accadere eventi, modificare la realtà, muoversi dalla posizione nella quale ci si trova, riempiendo di intenzione ciò che si fa. Anche essere fermi e passivi può essere in certi casi un’azione, se l’inazione corrisponde alla precisa scelta di non fare nulla perché si ritiene essere la cosa migliore da fare. Ma in generale agire significa fare, realizzare, muovere gli eventi.

E poiché fare significa avere scelto cosa fare, la scelta è il primo elemento dell’azione. E scelta significa libero arbitrio. E libero arbitrio significa assunzione di responsabilità su se stessi e sul proprio comportamento.[/vc_column_text][vc_single_image media=”59241″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]Va da sè che l’azione non è da confondere con la reazione: nell’azione si sviluppa una forza, una direzione viva che attinge all’energia della scelta compiuta; per contro nella reazione spesso perdiamo il collegamento con il nostro centro, agiamo di conseguenza e siamo sottoposti all’influenza della condizione precedente, dalla quale ci vogliamo smarcare.

Nella filosofia damanhuriana il valore dell’azione corrisponde al primo quesito perché la vita è un’avventura di trasformazione di sé e del mondo che avviene attraverso un’azione pratica dopo l’altra; beninteso, azioni alle quali sia sotteso un pensiero, un significato. Il primo quesito suggerisce quindi di essere persone attive che sanno ideare, fare, proporre, realizzare, decidere, mai essere semplicemente passive di fronte a ogni situazione; e se non si è capaci di esserlo, chiede di scegliere di impararlo, e impegnarsi.[/vc_column_text][vc_single_image media=”59240″ media_width_percent=”100″][vc_column_text]Agire significa anche vivere intensamente il tempo nel quale l’azione avviene, e il primo quesito conduce quindi al successivo concetto di “vivere l’attimo”: riempire talmente di significato il singolo attimo dell’azione da renderlo unico, irripetibile e proprio per questo profondamente nutriente. Alcuni “ingredienti fondamentali” del vivere l’attimo sono: indifferenza; umorismo; applicazione del Libero Arbitrio; assunzione di responsabilità; superamento dell’abitudine; non attaccamento al frutto dell’azione.

La domanda successiva è: quante volte agiamo liberi da condizionamenti e le nostre scelte nutrono profondamente la nostra anima?

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