Quando vivevo in America, mi trovavo spesso coinvolta in discussioni riguardo all’alimentazione, spiegavo la mia scelta e dibattevo sulle varie opzioni. Ho notato che tende ad esserci un’opposizione tra consumatori di carne e vegetariani/vegani. Ma è tutto davvero così bianco o nero?
Una cosa bilanciata e l’altra estremista, oppure una sana e l’altra malsana? La domanda di cosa mangiare per nutrire noi stessi nel corpo e nell’ anima, come tutte le domande che ci si pone in Damanhur, è multidimensionale.

Un brano chiamato “il Piccolo Vangelo Alimentare”, tratto dal libro di Falco le Sette Porte Scarlatte, offre alcuni approfondimenti riguardo a come sarebbe una dieta damanhuriana ideale.
Come vedrete, non è così tanto focalizzata sul mangiare piante anziché animali o viceversa, ma sul vivere con un’attitudine di rispetto e dignità per tutti gli esseri che compongono la catena della vita, trovandosi in armonia con il ciclo della natura e con l’ecosistema fisico e spirituale. Mangiare cibo locale, cresciuto sulle nostre terre, il più possibile, non solo come scelta ecologica, ma anche come scelta magica ed alchemica.

Ecco alcuni estratti da “il Piccolo Vangelo Alimentare”

Una castagna almeno al giorno per i non sposati, in qualsiasi forma, dal compimento del terzo anno di età, primo giorno del quarto anno. Almeno una foglia verde. Questo ricorda l’attenzione verso il mondo vegetale nella specie degli alberi, vicini al sole, ponti alla terra.

Il latte ed i suoi derivati sono benefici se gli animali che lo producono vengono curati, rispettati, considerati. Ciò genera in loro felicità, e questa è colta dall’erba e dai fiori della terra e donata nel loro latte.

Ti ciberai dei frutti del bosco, dei fiori e delle erbe, dei tuberi e funghi, e delle radici, coltivando piccole aree per non ledere l’armonia della terra.

Coltiverai la vite e gli alberi da frutta, e tutto sia rispettato e protetto dal freddo, dal caldo, dalle intemperie, dalle malattie come fossero figli.

Le api diano miele e frutti, curate e rispettate, si lasci loro il giusto e un poco di più come nutrimento. Darete loro per questo, in cambio, molti fiori.

Il pane sia lievitato e non lievitato, in forme piatte e fantasiose. Il pane racconti una storia. Sia composto di farine a seconda dei gusti, mescolate tra loro, ma non di una sola specie. L’armonia richiede alleanze di tante forme e forze vitali, e farine di specie che nascono sopra e sotto la terra, ed in cielo.

Create dolci a seconda delle idee e della fantasia, del gusto che impara a scegliere mille specie diverse. Così avvenga nel cibo e nelle bevande. Non manchi il sale, la birra, il vino, non manchino le uova di varie specie.

Io trovo che fare scelte sul cibo sul consumo con la qualità di consapevolezza descritta nel piccolo vangelo alimentare sia un’esperienza completamente diversa da quella di fare le cose con le vecchie abitudini della vita cittadina, come ad esempio mangiare cibo comperato in un negozio, fuori stagione, che viene trasportato da lontano, perdendo la maggior parte della connessione con le forze vitali e con le energie spirituali della nutrizione originaria.
Essere così in connessione con la natura dall’interno, sviluppa invece la mia consapevolezza e la mia capacità di sognare lucidamente, e il potere del mondo naturale diventa parte del mio potenziale magico!

Quaglia Cocco

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