Abundantia, la dea della ricchezza

Abbondanza, dal latino “Abundantia”, è la dea della ricchezza, della fertilità, della disponibilità inesauribile di risorse a disposizione dei desideri degli esseri umani. Venerata in Italia, già prima dei Romani, Abbondanza non aveva templi o altari a sé dedicati: c’era ed era ovunque. I Romani la rappresentavano da una giovane donna elegante e dalle forme femminili e morbide. Nel Labirinto dei Templi dell’Umanità è invece rappresentata bambina, a simboleggiare l’energia e la vitalità che sentire il suo tocco porta nella vita di tutti. È bambina anche per indicare l’importanza della giocosità: per richiamare abbondanza bisogna avere il cuore aperto e lo spirito leggero. E anche un po’ di sangue freddo: Abbondanza era anche la protettrice degli scommettitori!

La cornucopia, il contenitore magico…

…dal quale fuoriuscivano i beni desiderati dagli uomini e elargiti dalla dea, arriva ad Abbondanza dalla dea greca Euthenia. Zeus in persona aveva creato la cornucopia, spezzando inavvertitamente il corno della capra Amaltea. Il culto di Abbondanza sopravvisse all’epoca delle divinità pagane greche e romane, entrando a far parte della tradizione nord-europea come patrona delle fortune personali, una giovane sorridente che con un fascio di grano sotto un braccio, la magica cornucopia sotto l’altro, distribuisce prosperità dove ci sono merito e bisogno. La figura italiana della Befana — cosi come quelle di Perchta, Bertha e Berchta nel nord Europa—sono un ricordo di questa tradizione, anche se la giovane e bella dea si è trasformata in una donna molto anziana che vola su una scopa e porta carbone o dolcetti. Abbondanza c’è ed è ovunque, ancora oggi. In origine, la sua energia venne percepita e descritta come la volontà dell’universo di prendersi cura dei suoi figli, riversando su di loro i doni che meritavano.

Come usiamo le risorse del pianeta

Oggi collegarci ad Abbondanza ci invita anche a pensare a come stiamo usando le risorse del pianeta. Una meditazione sul rapporto che vogliamo creare tra i nostri desideri e il loro impatto sulle prossime sette generazioni. Proprio come i popoli nativi ci invitano a considerare. Oggi, in alcune parti del mondo, sembra che possiamo avere tutto, qualunque tipo di bene e di esperienza. Dalla cornucopia di Abbondanza possono uscire cose che i primi popoli che ascoltarono la voce della dea non avrebbero neanche potuto immaginare. Probabilmente però, il volto di Abbondanza non è più quello rilassato e morbido con il quale veniva immaginata anticamente. Forse oggi sente che la sua Cornucopia non è più sufficiente per contrastare la follia distruttiva del consumismo, della perdita dell’incanto per la natura e del rispetto per la vita. Forse Abbondanza sta cercando di parlarci, per condividere con urgenza le sue riflessioni, la sua sfida. A noi spetta ascoltarla con attenzione e riverenza. Che cosa desideriamo, veramente? Quale “abbondanza”, quale “successo”, quale “prosperità”? Quale ricchezza scegliamo di perseguire?

Saper scegliere

L’umanità ha il dovere di fare le proprie scelte, le forze divine hanno il compito di renderle possibili. Abbondanza, colei che conosce e favorisce la prosperità e il successo, ci ammonisce a decidere con coscienza che cosa vogliamo. Possiamo avere per noi e togliere agli altri, possiamo vivere il presente e annullare il futuro, possiamo sapere tante cose e comprenderne poche. Oppure possiamo desiderare che esistano sia il presente sia il futuro, sia noi sia gli altri, sia la conoscenza sia la consapevolezza. Abbondanza è dolce, materna, comprensiva e desidera continuare a riversare su di noi i suoi doni. Per questo ci chiede di fare la nostra parte per renderlo possibile: imparare a scegliere è forse il più grande atto di libertà che possiamo compiere.