Tutti siamo concordi sul fatto che il pensiero positivo aiuti la vita: essere ottimisti ci porta ad avere una visione motivante, ridere e sorridere sono modi per produrre endorfine, mentre esprimere gratitudine e compassione ci permette di sentirci parte del più vasto universo umano e tutto questo ci dà benessere. Lo dicono i maestri spirituali, i filosofi e i medici: avere la testa e il cuore pieni di positività ci aiuta a vivere meglio, da tutti i punti di vista.

Ci aiuta, innanzitutto, ad attirare su di noi eventi favorevoli: poiché il simile risponde al simile, dal momento che emettiamo una vibrazione positiva, richiameremo eventi altrettanto positivi, agendo sulla legge della sincronicità e dei futuri possibili. E il pensiero positivo sarà così cagione di eventi positivi, e quindi di ulteriore pensiero positivo, secondo un meccanismo spiegato con chiarezza dai principi della Fisica spirituale.
Ma è anche dal punto di vista della salute fisica che pensare bene “funziona” e negli ultimi decenni una nuova scienza, la psiconeuroendocrinoimmunologia – abbreviabile in PNEI, per fortuna! – si è incaricata di dimostrarlo. Sì, secondo molti ricercatori il pensiero positivo e l’ottimismo hanno una valenza non soltanto filosofica e morale ma addirittura scientifica.

Stress cattivo e stress buono

Tutto ha inizio con lo stress. Con questo termine indichiamo uno stimolo, di solito negativo, che provoca in noi una reazione in risposta a una richiesta ambientale. Lo stress può essere di derivazione affettiva, sociale, culturale, biologica e via dicendo. Può provocare reazioni positive – nel qual caso parleremo di eustress – o reazioni negative – e allora parleremo di distress – a seconda di quale via neuroendocrina è stata attivata. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, a seguito di numerose osservazioni su eventi epidemiologici e sperimentali, effettuate da scienziati in tutto il mondo, le connessioni esistenti tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario sono apparse finalmente in tutta la loro evidenza. Si è così sviluppata la psico-neuro-endocrino-immunologia, che afferma che lo stress è in grado di alterare i livelli degli anticorpi circolanti nel nostro organismo, andando così a influenzare i processi biologici dentro di noi. In parole povere, la PNEI dimostra in quale modo lo stress positivo, cioè le cose che ci fanno sentire bene, influisce positivamente sulla nostra salute.

Quindi, il sorriso, il buon umore, l’ottimismo non sono soltanto un atteggiamento che denota una visione aperta verso la vita, una giusta educazione verso noi stessi e verso gli altri, ma sono un modo per curare la nostra salute e il nostro equilibrio.
Talvolta, invece, li viviamo quasi come un obbligo, come una specie di precetto da rispettare perché gli altri hanno piacere di vederci sereni e perché in fondo gli ottimisti sono graditi a tutti, mentre i pessimisti sono difficili da sopportare.

Contagiati dal proprio sorriso

Noi viviamo condizioni di stress positivo quando cerchiamo di vedere il lato positivo delle cose, quando incoraggiamo un amico, quando esprimiamo fiducia verso noi stessi e verso gli altri. Più in generale, produciamo eustress quando, di fronte a una situazione che ci mette alla prova, decidiamo di viverla come una sfida, cercando il modo migliore per risolverla, invece di rassegnarci al peggio e ripeterci che siamo sfortunati!

Quando ci comportiamo correttamente, non soltanto miglioriamo l’umore nostro e quello di chi ci è vicino, ma mandiamo dei segnali precisi al nostro organismo, che in questo modo attiva un processo di autoguarigione che ci permette di essere in salute.
Ecco perché il pensiero positivo conviene! Non è solo un modo per onorare la vita ma è proprio un modo per prendersi cura di se stessi.
La prossima volta, prima di andare in farmacia a comperare un integratore, possiamo provare a metterci davanti allo specchio e a sorridere rivolgendoci al nostro viso e ai nostri occhi: inizialmente forse ci costerà un po’ di fatica, ma poi la nostra immagine ridente diventerà contagiosa.

E cosa è più bello e più naturale che essere contagiati da se stessi?

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