Non occorre credere nella magia per contemplarne l’esistenza, anche perché magia non significa fate, incantesimi, fatture e creature dai poteri prodigiosi: magia significa incontro fra tutte le leggi che ordinano l’universo, quelle che riconosciamo attraverso la scienza e quelle che non consideriamo ancora. È un’idea semplice e consapevole di quante cose gli uomini debbano ancora comprendere, anche se magari sono già in grado di usarle. Del resto, un bambino è in grado di andare in bicicletta ma è forse in grado di spiegare perché da un momento all’altro è capace di stare in equilibrio su due ruote mentre prima cadeva sempre?
Magia è il nome che usiamo per definire fenomeni che non sappiamo spiegarci: come possa l’ottimismo aiutare la nostra vita, come possa un pensiero ben indirizzato rendere più probabile un evento, come si possano leggere il volo degli uccelli o la disposizione di un mazzo di carte su un tavolo, come sia possibile che vi sia rispondenza tra azioni quotidiane ed eventi molto più grandi e via dicendo. “Magia” è una parola un po’ arcaica, un po’ vecchia, che nel corso del tempo si è caricata anche di significati che c’entrano poco o niente con essa e che – a dire la verità – ognuno utilizza un po’ a modo proprio. Per cui, per alcuni ha a che fare con i misteri occulti, per qualcuno indica le cerimonie rituali che i celti, i maya, i vichinghi celebravano nella natura e per altri ancora indica una visione romantica, incantata della realtà, nella quale la magia è pura emozione.
Tutto ha valore
Tutte le definizioni sono giuste, perché magia può avere a che fare con ognuna di esse: del resto, anche una parola quotidiana come “cibo” – e purtroppo non per tutti è davvero quotidiana – può avere mille significati diversi!
Tornando alla magia, per i damanhuriani significa l’unione di tutte le leggi e la volontà di avere a che fare con ognuna di esse. I sistemi per farlo sono tanti e si basano tutti su un modo di pensare che considera il fenomeno di causa ed effetto come una possibilità e non soltanto come l’unica maniera in cui funzionano le cose.
Chi ha una visione magica della realtà sa che gli eventi possono essere interpretati in tanti modi diversi e che, soprattutto, non esistono né il caso né particolari privi di importanza: sul palcoscenico della vita tutto ha il suo valore e nessuno è mai soltanto lo spettatore di ciò che accade.
Non un limite ma una forza
La magia, come la gravità e l’elettromagnetismo, nel frattempo, opera. È la casa di tutti nel senso che tutti vi sono immersi, anche quando non pensano a queste cose oppure credono che si tratti di vecchie superstizioni. Naturalmente, poiché una delle regole sulle quali si basa l’universo è l’attrazione tra pensieri ed energie simili, la magia si rivela maggiormente a chi è aperto verso di essa, a chi ci crede. Ma questo non è un suo limite bensì un’affermazione della sua forza.
A Damanhur l’idea della magia è di casa. I cittadini delle comunità propongono una visione della vita legata alle potenzialità di ognuno, per andare nella direzione della propria crescita, gioiosa e condivisa con gli altri.
È una visione che coinvolge gli ospiti sempre presenti nelle comunità e che nel tempo ha reso possibili opere come i Templi dell’Umanità, il Bosco Sacro, la federazione delle comunità, che una visione semplicemente razionale avrebbe altrimenti reso impossibile realizzare.
Un mare in cui nuotare
Ma ognuno può abbracciare una visione magica della vita e imparare a rapportarsi in modo più positivo con il proprio tempo. Da un lato, cercando di essere sempre attivo, positivo, in movimento verso le cose e verso gli altri, con fiducia, e non in fuga da essi. Dall’altro lato, approfondendo che cosa nel tempo i ricercatori e i “maghi” hanno scritto su questo argomento, fino a comprendere che magia non è qualcosa di lontano e diverso bensì un mare in cui siamo immersi tutti, in ogni istante della vita. E allora, imparare a nuotare può essere non solo prezioso ma anche molto divertente.