È partito come uno dei tanti fenomeni di protesta, di sensibilizzazione ambientalista, poi il fenomeno “Greta” si è diffuso in tutto il mondo, come gli uragani che si formano in mezzo agli oceani, vengono battezzati dai meteorologi con gentili nomi femminili e poi fanno danni incalcolabili. Greta di sicuro non farà danni e questa è una buona notizia. La notizia ottima è che, al contrario, la sua missione è quella di dare visibilità a temi che dovrebbero sfociare in politiche che riducono il rischio di uragani e altri eventi calamitosi.
Tutti sanno che Greta Thunberg è un’adolescente svedese, che lo scorso anno, di fronte alla ripetuta ondata di incendi nel suo Paese, ha indetto lo “sciopero scolastico per il clima”, presto imitata da molti compagni, trascorrendo l’orario delle lezioni davanti al Parlamento svedese. L’obiettivo era il rispetto degli accordi di Parigi sull’emissione di anidride carbonica, causa quest’ultima fra le più determinanti dell’aumento medio delle temperature. Nel frattempo, Greta ha lanciato l’iniziativa dei “Friday for Future”: manifestare ogni venerdì a favore dell’ambiente. E ragazzi di tutto il mondo hanno aderito.
Giovani e adulti
Il Pianeta ha così riscoperto gli ideali ambientalisti, mai dimenticati ma diventati talvolta esercizio di routine, visti stavolta attraverso gli occhi dei “millennial”, i ragazzi nati dopo il 2000: occhi che non hanno visto altro mondo che questo, villaggio globale multiculturale, iperconnesso e vicino al punto di non ritorno.
Ma c’è anche un altro dato interessantissimo: se la protesta di una ragazzina svedese diventa un fenomeno internazionale, significa che nel mondo ci sono sia una grande voglia di riprendere in mano il futuro, dando una nuova chance al pianeta e a tutti noi, sia il desiderio di vedere le nuove generazioni prendere in mano il filo di questo futuro comune. Gli adulti hanno voglia di trovare nei giovani i loro riferimenti, anziché il contrario. È un modo per ringiovanire tutti, mantenendo quel po’ di saggezza che l’età dovrebbe concederci.
Anche i ragazzi di damanhur
Greta e la sua faccia simpatica, con la sua verde età che è un passaporto per raggiungere tutti i cuori, rappresenta un testimonial perfetto per la campagna dei “Fridays”, tanto che potrebbe sembrare un personaggio creato ad arte. Milioni di suoi coetanei – e anche noi – pensano invece che Greta sia una persona vera e altrettanto vere siano tutte quelle che, a cerchi concentrici che partono dalla Svezia, si sono attivate.
Anche i ragazzi della scuola di Damanhur, nel giorno delle manifestazioni coordinate in tutta Europa, venerdì 15 marzo, hanno partecipato alla manifestazione più vicina, nella cittadina chiamata Pont Canavese. La visione ambientale come problema che coinvolge tutti, e che quindi si misura con l’impegno personale, è un tema fortemente sentito a Damanhur, dove la dimensione comunitaria è considerata, tra le altre cose, la forma migliore per rispettare le risorse e ridurre l’inquinamento. Per fare un esempio, a Damanhur si fa la raccolta differenziata dagli anni Ottanta, quando non era richiesta per legge né vi erano strutture pubbliche che la valorizzassero: ma era un elemento di coerenza al quale non volevamo rinunciare e inoltre, in questo modo, abbiamo imparato quanti usi successivi può avere ogni oggetto, prima di diventare un rifiuto.
Arrivare al cuore delle persone
Il problema, quando si parla di natura e di ambiente, è che occorre arrivare al cuore delle persone, per arrivare alle loro abitudini: occorre che da parte di tutti ci sia consapevolezza che i trattati internazionali sono importanti e che la loro efficacia dipende anche da come facciamo la spesa o usiamo la macchina. E possiamo pensare all’ambiente non solo in chiave di futuro, di salute, di mondo migliore per i nostri figli, ma anche con sentimento, con amore verso questa parte di noi che è così diversa ma alla quale la nostra vita è così legata.
Greta ci insegna l’impegno in prima persona, l’importanza della partecipazione personale, a partire dagli anni nei quali siamo più sensibili. E allora, al venerdì è importante scendere in piazza, e dal sabato al giovedì recuperare una sana coscienza delle nostre responsabilità.