Che la si incontri nelle pagine dei poemi omerici o nei saggi moderni sulla mitologia greca, Artemide ci tocca il cuore per la completezza dei valori che rappresenta e per l’universalità della quale è simbolo.

Artemide — presente nel pantheon romano con il nome di Diana, e in quello etrusco come Artume — è dea della caccia, degli animali selvatici, del tiro con l’arco, delle foreste e dei campi coltivati dagli uomini; è la dea delle iniziazioni femminili, protettrice della verginità, del pudore, delle danze con le quali le fanciulle celebrano l’ingresso nell’età adulta. È ispiratrice del misticismo lunare e delle intuizioni femminili— anche quando le hanno gli uomini, le intuizioni nascono nella loro parte femminile. Artemide è dotata di audacia, vigore e di determinazione, di grande bellezza e di energia che, quando necessario, usa senza esitazione nel combattimento.

Artemide e suo fratello gemello Apollo, dio della luce, della bellezza e delle arti, sono figli di Zeus e Leto. A causa della gelosia di Hera, Leto non trova un luogo dove partorire fino a che Poseidone, per fare un favore a Zeus, le offre un luogo protetto sull’isola di Delo, nel mare Egeo. Lì, ai due divini fratelli verranno poi dedicati splendidi templi e l’isola sarà considerata “la più sacra di tutte”. Su di essa splende una luce unica, dono di Apollo all’isola che permise a lui e ad Artemide di nascere.

Artemide sulla sinistra e Apollo sulla destra, dipinti nella Sala del Labirinto

Secondo alcuni miti, è Artemide a venire alla luce per prima e aiutare la madre a partorire Apollo. Metafora antica per il concetto moderno che la natura viene prima della cultura e le fornisce il substrato perché possa svilupparsi.
Nella Grecia delle polis, il culto di Artemide non era legato a una specifica area: la dea era benvenuta e venerata ovunque, collegando con la sua presenza le storie di genti diverse che le vicende quotidiane e storiche avrebbero invece diviso. Ci vorrebbe un’Artemide anche oggi, nel pantheon e negli archetipi di ogni popolo.

Artemide è bella, selvaggia, libera e forte e vive nei boschi, circondata dai suoi cani oltre che dalle sue ninfe. È dea lunare, dell’ispirazione e dell’intuizione. Trae dalla luna energia e forza e consapevolmente indirizza la propria energia. La caratteristica della verginità indica alchemicamente la capacità di contenere energie pure e forze che si direzionano con volontà verso l’obiettivo. Un potere davvero divino.

Tre divinità lunari rappresentate in un’unica figura nella sala del Labirinto

Oggi Artemide pare essere incarnata in un’altra figura straordinaria di donna: Vers, nel nuovo film di Captain Marvel. Dal sangue verde-blu come tutta la razza degli eroi Kree, Vers vive su Hala ma verrà inviata sulla Terra, dove ha già vissuto, per combattere contro i nemici della sua specie. È forte come un’amazzone, intelligente e veloce ma è anche spiritosa, simpatica, sensibile all’affiorare dei ricordi del suo passato terrestre che tornano a poco a poco vivi in lei.
La sua forza non deriva dai superpoteri ma dal suo carattere determinato, dal suo senso di giustizia e dalla sua compassione. È grazie a queste qualità che può usarli a favore di una causa giusta.

Vers/Marvel, la combattente militare che sceglie la pace, si propone come esempio per il giovane universo femminile che sta crescendo in questi anni proprio come le giovani greche, nei templi a lei dedicati, veneravano Artemide come esempio al quale ispirarsi. Che si tratti dell’eroina di un film di successo o di una donna che vive ogni giorno la vita del nostro tempo, Artemide ancora oggi invia sogni e intuizioni che rendono più ricca e piena la vita di chi li sa cogliere.

Stambecco Pesco