La possibilità di incontro e di comunicazione tra il mondo umano e il mondo vegetale è un argomento che come ricercatori damanhuriani tocchiamo sempre molto volentieri, da più di quaranta anni, perché crediamo fermamente due cose: la prima, che gli alberi e le creature vegetali nel loro complesso siano non soltanto vive ma anche intelligenti, sensibili e desiderose di comunicare anche con altre specie; la seconda è che siano anche le creature a noi più vicine, compagne nel nostro percorso di crescita spirituale. Parliamo perciò spesso, con trasporto ed esperienza, della capacità del mondo vegetale di comunicare con noi e di permetterci di fare in questo modo una grande esperienza di ampliamento sensoriale, che è alla base della nostra conoscenza del mondo.

Le registrazioni e i concerti di Musica delle piante sono un aspetto importante di questa ricerca, così come i corsi di comunicazione con il mondo vegetale e l’orientamento degli alberi. Molti mistici e molti scienziati, in forma diversa, affermano cose simili, e quando lo stesso tema può essere affrontato da punti di vista così diversi, che si rivelano essere diversi ma non lontani, significa che il tema è importante e profondamente… radicato (è proprio il caso di dirlo!) nella nostra anima.

Un tempo diverso

Per noi umani è facile accorgerci di essere di fronte a un albero: lo vediamo, innanzitutto, lo tocchiamo, ne percepiamo l’odore in tempo reale e se c’è appena un po’ di vento possiamo anche udire i rami che scricchiolano e le foglie che stormiscono. Se poi sappiamo far tacere la nostra mente e portare l’attenzione a ciò che ci circonda, possiamo accorgerci di essere immersi in un grande pensiero, possiamo accorgerci che un grande cervello, con linguaggi e modi diversi da quelli ai quali siamo abituati, sta elaborando quel momento vicino a noi.
Però, attenzione: gli alberi non hanno la stessa facilità. Ogni specie di alto fusto vive a una velocità completamente diversa dalla nostra. Gli alberi hanno tempi di percezione molto più lenti. Noi, trovandoci di fronte alla pianta, percepiamo immediatamente la sua forma, i suoi colori, odori e via dicendo. La stessa pianta, invece, ha bisogno di un tempo assai più lungo per accorgersi di noi e della nostra presenza, un po’ come se fosse una pellicola fotografica che per essere impressionata necessita di un tempo di esposizione assai lungo.

Rendiamoci percepibili

Quindi, quando siamo vicini a una pianta e desideriamo un contatto con essa, occorre innanzitutto una certa disponibilità di tempo e di pazienza. Quando si dice che è importante respirare profondamente, concentrarsi, “fermarsi”, si fa riferimento a un atteggiamento che può permettere alla pianta di percepirci, non solo a qualcosa che può aiutare noi. È abbastanza naturale, quando si desidera parlare a una pianta, mettersi in una condizione di rilassamento e quasi di meditazione, perché sappiamo che questo può aiutarci a cogliere i linguaggi e i segnali che ci giungono dal nostro amico vegetale. Ma è soprattutto per permettere a lui di accorgersi di noi, che occorre acquietare il corpo e la mente in un modo che permetta la percezione da parte di un essere così lento. Lento, naturalmente, dal nostro punto di vista: se pensiamo alla durata della vita di un albero secolare, ci rendiamo conto che la risposta dei suoi sensi è semplicemente proporzionale alla sua longevità.

Quali voci?

Alle volte, dopo che siamo stati in un bosco, in parco, e magari in pochi minuti ci siamo sentiti ricaricati e pieni di benessere – come sovente accade quando stiamo in mezzo alla natura – ci sentiamo di dire che le piante ci hanno parlato e ci hanno dato saggi consigli.
Attenzione: se non siamo stati lì abbastanza a lungo, le piante non si sono neanche accorte di noi, e le voci che abbiamo sentito erano nostre voci interiori, certamente importanti ma non relative al mondo vegetale.
Tutto questo non deve scoraggiarci, tutt’altro! Parlare con le piante è possibile e bellissimo. Solo, occorre farlo con disponibilità di tempo e di pazienza, per permettere alle piante di parlare con noi. Allora, è bellissimo per entrambi e il tempo sembra qualcosa di lunghissimo e velocissimo insieme.

E tu? Come comunichi con questo mondo fatto di piante? Condividi nei commenti qua sotto.