Se dovessi descrivere il “damanhuriano tipo”, impresa difficilissima visto che si parla di un popolo di individualisti dove la diversità è un valore fondamentale e imprescindibile, forse lo descriverei come una persona felice, allegra e indaffarata.
Vivere in un luogo come il Bosco Sacro permette a tutti di incarnare quest’ultimo aggettivo: gli abitanti del Bosco sono instancabili lavoratori che cercano in ogni modo di migliorare la vita delle piante e di ricercare in ogni settore possa essere inerente al Bosco stesso e alle sue innumerevoli funzioni.
Prendersi cura di un bosco così vasto non è davvero un’impresa semplice. I lavori sono tantissimi, sempre nuovi e impegnativi.
Uno dei lavori svolti in questo periodo è consistito nella raccolta ed essiccamento di molto tarassaco che è già stato utilizzato per la tisana distribuita durante la festa del Tarassaco. Rimangono ancora da raccogliere ortica, malva e melissa che insieme al tarassaco fanno parte della tisana del bosco. Cinque pacchetti di tisana sono già partiti per la Norvegia , mentre Cinghiale sta preparando una “pozione magica” a base di tarassaco.
Nei vari territori si stanno piantando nuove piantine e costruendo nuove aiuole: a Tin la spiralina delle aromatiche, a Sidalte ed alla Pds nuove aiuole. Stiamo cercando anche di fare la mappatura delle piante spontanee che nascono nel bosco.
Nel locale trasformazione, in fase di completamento, è pronto un essiccatoio: intanto abbiamo festeggiato insieme l’inaugurazione del locale con spumante e la colomba portati da Gheppio.
Chiocciola