Dopo la prima intervista a Gorilla Eucalipto, continuiamo la nostra esplorazione dell’affascinante mondo della comunicazione con il mondo animale, intervistando Lemming Cactus.
A Damanhur, qual è l’approccio spirituale verso gli animali?
In Damanhur dedichiamo sempre un momento di contatto con l’essenza vitale degli animali, per entrare in risonanza con loro e per offrirgli un’esperienza evolutiva, per condividere con loro la nostra frequenza. Esseri umani, animali, piante e tutti gli esseri viventi sono parte dello stesso ecosistema spirituale.
Crediamo anche che sia fondamentale provvedere affinché gli animali vivano in condizioni dignitose, offrendo loro spazi adeguati per vivere e muoversi, oltre a fornire loro una alimentazione biologica sana.
Ci racconti la tua esperienza di comunicazione con gli animali?
Penso che ogni animale abbia una identità unica, e che tutti gli animali siano decisamente consapevoli di comunicare tra loro e con noi. In passato mi sono preso cura di una mandria di mucche, e mi ricordo ancora adesso tutti i loro nomi. Gli animali sono parte integrante del mio mondo personale, e credo che debbano essere parte del mondo di ogni essere umano.
Attualmente nella comunità in cui vivo e che si chiama Porta della Luna, mi prendo cura delle galline che abbiamo nel nostro pollaio. Credo che ci siano circa 110 diversi suoni che il gallo utilizza per comunicare con le galline. Passando molto tempo con loro ho iniziato a riconoscerne alcuni, per ora ne distinguo otto. Ci sono suoni di avvertimento che sono fatti quando, ad esempio, una poiana si avvicina, e grazie a questo le galline corrono a nascondersi per tempo. Alcuni suoni servono per avvertire che ci sono esseri umani nelle vicinanze. Quando vado a visitarle, e dar loro da mangiare, mi riconoscono. Ho notato che fanno un suono specifico, diverso rispetto a quello che fanno quando si avvicinano altre persone!
Ci dici altre particolarità sulla vita del pollaio?
Le galline non sono particolarmente intelligenti, ma hanno un forte istinto, per esempio hanno luoghi specifici in cui vanno quando vogliono deporre le uova. Hanno una ottima memoria su come vengono utilizzati gli spazi. Esiste anche una forte gerarchia all’interno della loro struttura “sociale”. Il gallo crea un generale senso di sicurezza. Se canta, vuol dire che tutto sta andando bene.
Come selezionate gli animali che vengono sacrificati?
Ci sono alcune galline che non mangeremmo mai. Per esempio, ci sono alcuni esemplari che sono dominanti, per cui preferiamo lasciarle tranquille, perché sono leader e punti di riferimento per l’intero gruppo. C’era una gallina a cui ci eravamo affezionati particolarmente, e che avevamo chiamato “la suocera”. Deponeva un uovo al dì, per quattro o cinque anni. Un giorno, quando era già molto anziana, si era sentita poco bene e le avevamo fatto un letto speciale, con un po ‘di fieno in una scatola. Lei si sedette a riposare nel suo nuovo giaciglio, e morì il giorno dopo.
In generale, quando dobbiamo sacrificare qualcuna di loro, preferiamo prendere quelle che sono più anziane e non hanno un ruolo particolare nel gruppo.
Non è mai facile scegliere un animale, ancor meno ucciderlo dopo averlo scelto. Ciò nonostante, riteniamo che prendere la vita di un animale significhi anche dargli in cambio la possibilità di seguire un percorso evolutivo, se la morte viene data con il dovuto rispetto e con la consapevolezza che siamo tutti parte di un ecosistema più ampio, di un ciclo continuo di vite, morti e rinascite. Tutti gli esseri viventi, tra cui anche le piante, possiedono, a livelli diversi e in forme diverse, il proprio libero arbitrio e la consapevolezza. In Damanhur siamo anche molto sensibili verso il mondo vegetale, ad esempio nei nostri boschi tagliamo solo il legno secco, o diradiamo la densità degli alberi, per fornire loro le migliori condizioni di vita e di crescita. Non facciamo mai un taglio indiscriminato, ma sempre con consapevolezza e equilibrio.